sabato 27 luglio 2013

Sapone marsiglia per bucato






Il sapone di marsiglia è IL SAPONE per eccellenza, utilizzato da sempre per lavare il bucato donando candore e lucentezza. Per vero sapone di marsiglia si intende il sapone a base di olio d’oliva, preparato semplicemente con soli tre ingredienti: acqua, soda caustica e, appunto, olio d’oliva. Spesso nei negozi troviamo saponi per bucato spacciati come sapone di marsiglia, quindi è bene controllare sempre la lista degli ingredienti.


Ma allora perché non farselo da sé con questa semplice ricetta con il metodo a freddo?


Ingredienti:

1 kg. di olio di oliva

128 gr. di soda caustica (in scaglie o perle)

300 gr. di acqua distillata


Attrezzatura necessaria:

Guanti in plastica (quelli gialli per lavare i piatti)

Mascherina ed occhiali

Una caraffa in plastica o pirex o acciaio inox di capacità di almeno 500 cl

Un bicchiere di plastica usa e getta o altro contenitore in plastica

Cucchiai di plastica resistente al calore o acciaio inox o legno

Una pentola di acciaio inox di capacità di almeno 3 lt.

Un termometro da cucina

Una bilancia di precisione che pesi anche i grammi e che arrivi a 3 kg. di peso

Un frullatore ad immersione

Stampi per colare il sapone (possono andar bene vaschette della margarina, dei formaggi, dei gelati, barattoli dello yogurth, contenitori in tetrapack, stampi in silicone per dolci)

Pellicola trasparente da cucina

Una vecchia coperta


E’ necessario pesare tutto con assoluta precisione e indossare guanti, mascherina e occhiali. La soda è appunto CAUSTICA e anche una sola goccia sulla pelle provoca un’ustione, è quindi necessario prestare la giusta attenzione .

Procedimento:

Pesare la quantità d’acqua necessaria in una caraffa di plastica dura resistente al calore o in pyrex o in acciaio inox, in un bicchiere di plastica pesare la soda con estrema precisione e poi versare lentamente la soda nell’acqua (MAI il contrario!!!) mescolando con un cucchiaio di plastica dura o acciaio inox. In questa fase la temperatura della soluzione salirà fino a raggiungere anche 90° e si formeranno vapori tossici (per questo è bene indossare la mascherina). Posare quindi la caraffa in un luogo sicuro (dentro il lavello o dentro una bacinella) e lasciare raffreddare.


Nell’attesa che la soluzione con la soda si raffreddi, pesare la quantità esatta d’olio in una pentola di acciaio inox e riscaldare a fuoco molto basso fino a raggiungere la temperatura di 45° (sarà necessario un termometro da cucina). Non ci impiegherà molto a scaldarsi, perciò è consigliabile iniziare a scaldarlo quando la temperatura della soluzione di soda è intorno ai 50 – 55°.


Quando l’olio e la soda avranno raggiunto la stessa temperatura di 45°, togliere la pentola dal fornello e versare la soluzione di soda nella pentola con l’olio, lentamente e mescolando con un cucchiaio di legno. Dopo aver dato una prima amalgamata con il cucchiaio di legno, passare a girare il composto con un frullatore ad immersione. Mentre si frulla, il sapone cambierà consistenza e diventerà sempre più “cremoso”. Quando alzando il frullatore e facendo colare un po’ di composto, questo resterà qualche secondo in superficie prima di affondare si è raggiunta la cosiddetta fase di nastro ed il sapone è pronto per essere colato negli stampi.


Se si desidera, prima di colare il sapone negli stampi, si può addizionare il sapone con olio essenziale di lavanda per dare una gradevole profumazione, disperdendo 25 – 30 gocce di olio essenziale in mezzo cucchiaino di farina di riso (che serve a mantenere più viva la profumazione) e poi versandolo nella pentola del sapone e mescolando con un cucchiaio di legno.

Questa operazione deve essere fatta piuttosto velocemente perché, una volta raggiunta la fase di nastro, il sapone tenderà a solidificare e quindi renderà difficile il trasferimento negli stampi.


Dopo aver colato il sapone negli stampi, coprire gli stessi con pellicola trasparente e coprire il tutto con una vecchia coperta per mantenere il calore che è necessario alla successiva fase di saponificazione.

Dopo 48 ore sformare i saponi e lasciare stagionare all’aria in un luogo asciutto e fresco. Il sapone può essere utilizzato dopo circa un mese, ma la stagionatura ottimale è di 8 settimane; il sapone migliora con la stagionatura.


Avremo così ottenuto un ottimo sapone per il bucato, per preparare il sapone liquido fai da te per lavatrice (vedi ricetta qui) e , volendo, anche un ottimo sapone per la nostra pelle!


Buona saponificazione!!! :-)

A chi volesse approfondire l'argomento, consiglio di leggere questo libro/manuale

Il Tuo Sapone Naturale - Libro Voto medio su 15 recensioni: Da non perdere

sabato 20 luglio 2013

La permacultura



La permacultura è un metodo di coltivazione naturale che si basa sul principio che la natura è perfetta e mantiene tutto in equilibrio.  Significa agricoltura permanente e sostenibile, che segue i cicli e gli ecosistemi della natura.

Uno dei principi fondamentali della permacultura è quello in base al quale tutti gli elementi di un sistema interagiscono tra loro reciprocamente. Si potrebbe dire che la permacultura  è l’interazione consapevole fra uomo e ambiente, con l’applicazione di un’ agricoltura olistica che nella sua realizzazione tiene conto di vari elementi come l’architettura del paesaggio con creazioni di terrazze, siepi frangivento, giardini d’acqua, stagni e bacini di raccolta dell’humus, l’introduzione di alberi e arbusti, la coltivazione di piante d’acqua e l’allevamento di animali, l’apicoltura e la coltivazione di piante officinali.

La permacultura ha una base etica e tre principali linee guida che sono:


  1. -          La cura della terra, riconoscendo il valore e la complessità degli ecosistemi, intervenendo senza danneggiare ma ripristinando gli equilibri ambientali.
  2. -          La cura degli esseri umani, soddisfacendo i bisogni fondamentali come cibo, abitazione, istruzione, lavoro soddisfacente e rapporti sociali senza pratiche distruttive.
  3. -      La riduzione dei consumi, condividendo le risorse in eccesso in modo equo con tutti.


La permacultura è un approccio nella gestione del territorio che mira ad ottenere ambienti umani sostenibili in cui animali, piante ed esseri umani vivono integrati, come ad esempio negli eco-villaggi.

La permacultura non è quindi solo una serie di teorie e di metodi, ma un modo di pensare flessibile, consapevole, ecosostenibile ed in armonia con l’ambiente, che si basa sul fatto che tutto influenza tutto, si tratta solo di capire le relazioni fra i vari elementi. Si tratta di agire “con” la natura e non “contro”, si tratta di capire che ogni elemento di un ecosistema svolge molte funzioni  e si può cercare di sfruttarne tutte le potenzialità, si tratta di favorire la biodiversità e minimizzare l’apporto esterno di energia, utilizzare le risorse del luogo, riciclare e riutilizzare il più possibile.

Importante è capire come fanno i cicli naturali a ripetersi instancabilmente nel tempo, in che modo la fertilità di un bosco naturale si rinnova senza bisogno di lavorazioni e apporto di concime; dall’osservazione di tutto ciò nasce la permacultura che, prendendo ad esempio gli ecosistemi naturali, punta a creare colture pluriennali caratterizzate da bassi consumi idrici ed energetici con riduzioni al minimo di  lavorazioni.

La permacultura è applicabile anche negli orti domestici: l’orto in permacultura non è a filari, ma aiuole, con rampicanti e fiori misti a verdure in un mix colorato; non è un orto ordinato come siamo abituati a vedere ma, nell’apparente caos, ha un suo ordine creativo, che onora la vita e la complessità del nostro Mondo.

Il libro  Guida pratica alla permacultura di Sepp Holzer è un'ottima guida pratica per l'applicazione della permacultura in giardini, orti e frutteti
 

                                                       
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