domenica 10 maggio 2015

TTIP, cosa c'è in ballo?

Sicuramente vi sarà capitato di sentirne parlare o leggerne sui giornali, se ne parla ormai dappertutto, sto parlando del TTIP.
E' un acronimo che sta per Transatlantic Trade and Investment Partnership (partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti) ovvero un accordo commerciale di libero scambio in corso di negoziazione tra l'Europa e gli Stati Uniti d'America.
Questo trattato, iniziato nel giugno 2013 dopo dieci anni di preparazione, coinvolge i 50 stati degli Stati Uniti d'America e 28 stati dell'Unione Europea per un totale di 820 milioni di cittadini e nonostante questo si tratta di negoziati segreti, anche se nel tempo sono trapelate varie bozze pubblicate da alcuni giornali come Huffington Post e Zeit, dalle quali si sono potute capire l'importanza e la complessità delle conseguenze del TTIP.
Nell'unico documento ufficiale diffuso dalla UE l'obiettivo dichiarato di questo accordo è «aumentare gli scambi e gli investimenti tra l’UE e gli Stati Uniti realizzando il potenziale inutilizzato di un mercato veramente transatlantico, generando nuove opportunità economiche di creazione di posti di lavoro e di crescita mediante un maggiore accesso al mercato e una migliore compatibilità normativa e ponendo le basi per norme globali». 
L'intento dichiarato è quello di abbattere dazi e dogane, rendendo più fluido il commercio tra Europa e Stati Uniti, ma in realtà si vuole creare un mercato interno per bloccare Paesi emergenti come Cina e India. Il trattato prevede l'introduzione di due organismi tecnici sovranazionali molto potenti che detterebbero regole e priorità, fuori da ogni controllo da parte degli Stati.
La critica principale mossa a questo accordo è che con esso verrebbero spazzate via anche le ultime barriere che limitano i profitti delle società transnazionali e che si permetterebbe alle stesse di prendere decisioni sopra le teste dei cittadini e dei governi, con la possibilità di citare in un giudizio internazionale le nazioni che non sottostanno agli ordini.
Ma quali sono le reali conseguenze a cui potrebbe portare questo patto segreto?
Un grande rischio di questo accordo è che il mercato europeo si aprirebbe a prodotti ampiamente utilizzati negli USA, che mettono a rischio la sicurezza alimentare, come gli OGM e i bovini ai quali vengono somministrati ormoni e promotori della crescita, considerati cancerogeni.
Un altro grande rischio sarebbe quello di vedere trasformati i diritti di tutti ai beni comuni come acqua, energia, sanità e servizi in business per le grandi imprese, spingendo verso la privatizzazione.
Inoltre alcune pratiche altamente inquinanti diffuse negli USA, come il fracking, potrebbero  diffondersi anche in Europa.
Sui diritti dei lavoratori si tenderà inoltre ad uniformarsi ai livelli più bassi degli USA.
Un altro grande pericolo è che sarebbe minata la sovranità nazionale perchè verrebbe istituito un meccanismo di arbitrato internazionale che permetterebbe ad un'impresa di citare in giudizio uno stato e chiedergli un risarcimento per aver compromesso o minacciato investimenti e interessi commerciali dell'impresa.
Insomma quello che c'è in ballo è un accordo che ha ripercussioni su tutti i settori produttivi, sugli standard di qualità e in generale sulla nostra vita quotidiana. Tutti i settori di produzione e consumo come cibo, farmaci, energia, ma anche i nostri diritti connessi all’accesso a servizi essenziali come la scuola, la sanità, l’acqua, la previdenza e le pensioni, sarebbero tutti esposti a ulteriori privatizzazioni e alla potenziale acquisizione da parte delle imprese e dei gruppi economico-finanziari più grandi e più competitivi. Inoltre misure protettive, come i contratti di lavoro, misure di salvaguardia o protezione sociale o ambientale, potrebbero essere spazzati via, affidandosi allo studio legale giusto.
Da molti anni movimenti, associazioni, istituzioni internazionali come FAO e ONU richiamano l’attenzione sul fatto che rafforzare i mercati locali potrebbe aiutarci ad uscire dalla crisi economica, ambientale, ma soprattutto sociale che stiamo vivendo. Stiamo facendo finta di niente, continuando a percorrere strade, come quella della iperliberalizzazione forzata stile TTIP, che fanno male non solo al Pianeta e alle comunità umane, ma allo stesso commercio che è in forte crisi dal 2009 e non si sta più espandendo. Da quando l'occupazione, che sosteneva produzione e consumi globali, è diventata un miraggio non è più possibile sostenere il paradigma della crescita infinita che si è rivelato per quello che era: falso e insensato. I poveri, che crescono a vista d’occhio e devono lavorare oltre le 10 ore al giorno per pochi soldi, consumano prodotti poveri e in quantità sempre minore mentre i ricchi, che sono sempre più ricchi ma anche sempre meno numerosi, consumano tanto e male, e non creano benessere diffuso. Abbiamo la grande opportunità di voltare pagina, e di tentare di dare a questo Pianeta un futuro, rimettendo al centro della politica i beni comuni e i diritti. Col TTIP, al contrario, ci chiuderemo le poche possibilità ancora aperte. 

Gruppi di cittadini in tutto il mondo si sono uniti e coordinati in un grande fronte che si chiama "Stop TTIP", dando vita nel febbraio 2014 alla Campagna che si oppone all’approvazione del Trattato di Partenariato Transatlantico su commercio e Investimenti (TTIP). Molte sono le organizzazioni promotrici della Campagna come Arci, Legambiente, LAV, AAM Terra Nuova, Aiab, Movimento Decrescita Felice e moltissime altre.
Il TTIP é una minaccia alla democrazia, all’ambiente, ai consumatori e ai diritti dei lavoratori.
Ma possiamo fermarli!
Tramite il sito di Greenpeace si può inviare una lettera ai parlamentari europei per chiedere che interrompano il negoziato, io l'ho fatto, se volete farlo anche voi, ecco il link.
Per sostenere la campagna e la raccolta di firme europea STOP TTIP c'è tempo fino ad ottobre 2015, potete firmare a questo link.
 
Per approfondimenti:
Stop TTIP Italia
Il Post
Terra Nuova
Repubblica

10 commenti:

  1. Grazie Serena per questo articolo riassuntivo ma esaustivo, hai fatto bene a parlarne, in molti ancora non sono a conoscenza di cosa si "trama" a livello internazionale o pensano che alla fine sono cose che non li riguardano. A presto!

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    1. Sì, sono convinta anche io che la maggior parte delle persone pensi che queste sono cose che non le riguarda.....purtroppo c'è davvero poca consapevolezza in merito a come queste decisioni dei potenti internazionali si ripercuotano direttamente sul nostro quotidiano!

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  2. Ciao Serena, concordo con Daria, hai fatto benissimo a parlarne, io sapevo già della faccenda, ma credo che molti ancora non ne sono a corrente. A presto :-)

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    1. Ciao Lisa, spero che sempre più persone siano informate e che si capisca che è davvero ora di mobilitarsi per smettere di essere trattati come burattini!
      Un caro saluto
      Buonanotte
      Serena

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  3. Cara Serena, purtroppo gli interessi concreti utili a creare un reale benessere alle persone sono sempre più in mano ad organizzazioni sovranazionali che seguono un unico scopo d'arricchimento personale, senza sosta e senza tregua. Quello che stanno cercando di attuare è in parte già una sconveniente realtà, e l'Expo italiano è solo un triste e macabro esempio. Bisogna opporsi con forza e determinazione a questo monopolio globale che anno dopo anno sta impoverendo sempre più tutte le popolazioni mondiali, oltre a creare una devatazione ambientale senza precedenti. Il capitalismo moderno ha ormai raggiunto l'apice massimo in sfruttamento Animale ed Umano. Gli Animali, da sempre seviziati e torturati, sono diventati l'emblema tragico e sofferente di un sistema economico finanziario che cerca e spreca risorse solo per soddisfare piaceri e bisogni momentanei. L'alimentazione carnista è solo il tassello principale a cui si aggrega ogni pratica di sfruttamento Animale. Chi si ostina a non capire che ogni singola persona dispone di un potere decisionale enorme, significa che indirettamente ma volontariamente contribuisce allo sterminio di massa. Ogni singolo acquisto quotidiano è una scelta! Ogni piccola azione di rifiuto al sistema indotto pur ingenua o disinteressata è un atto di protesta politica, ma soprattutto una manifestazione libera, pacifica e democratica! Il mondo come lo è ora in tutte le sue forme terribili e sanguinarie può essere cambiato e trasformato in una sola generazione. Insegniamo ai nostri figli le buone e giuste maniere per convivere tutti in pace: Animali ed Umani.

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    1. Ciao Roberto,
      sono d'accordo con te, ogni gesto quotidiano è una scelta e può essere un atto di protesta contro questo pazzesco sistema economico.....ognuno di noi ha un grande potere come consumatore e diventarne consapevole può cambiare tutto!
      Buona serata
      Serena

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  4. È bruttissima la piega che sta prendendo ultimamente la politica.
    L'Italia, che è la patria del miglior cibo e della moda, che ha la percentuale più alta in assoluto di opere d'arte e bellezze paesaggistiche si ritrova ad elemosinare un po' di dignità... a causa della corruzione, del mal governo e del lassismo dei suoi abitanti.
    Dobbiamo svegliarci!

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    1. Già, sono d'accordo con te......l'Italia potrebbe essere davvero il Bel Paese e invece ci troviamo ad essere il paese dei corrotti, dei disonesti e di quelli che sono più "furbi" a discapito dei più deboli, che i governanti lasciano divenire sempre più deboli!
      Dobbiamo assolutamente svegliarci e capire che il nostro futuro, sia a livello nazionale che internazionale, lo costruiremo noi con le nostre azioni e le nostre scelte personali!
      ciao
      Serena

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  5. Che orrore... e non ne sapevo niente.
    Grazie Serena.
    Dani

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    1. Sì, mi sto rendendo conto che quasi nessuno conosce questo grandissimo rischio che stiamo correndo! Ovviamente su TV e giornali non se ne parla per nulla.....fa comodo che noi "comuni mortali" non ne sappiamo nulla così possono fare comodamente i loro interessi.....e noi ne paghiamo le conseguenze!
      Stavo infatti pensando di scrivere un altro post sull'argomento con qualche esempio reale di come cambierebbero le cose nella vita quotidiana.....
      Grazie a te per aver letto il post......la divulgazione è essenziale per conoscere certi argomenti taciuti dai media!

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