domenica 28 settembre 2014

No alla vivisezione, sì alla ricerca medica con metodi alternativi.

Qualche giorno fa ho pubblicato su Google + un post del sito Stiletico che riportava un appello di Agire Ora contro la vivisezione ed invitava ad inviare un messaggio di protesta al gruppo Oviesse che sta raccogliendo fondi per un'associazione che fa ricerca medica con la sperimentazione su animali.
Una persona ha commentato sotto il mio post: "quindi bisogna fermare la ricerca medica?"
Ovviamente, la risposta alla domanda è : "No, non bisogna fermare la ricerca medica, bisogna fermare la vivisezione!"
Quello che occorre fare è investire seriamente sulla ricerca medica senza sperimentazione animale e convincere le associazioni ad investire i fondi raccolti nella vera ricerca medica e non finanziare più studi di vivisezione! Così ne trarrebbero vantaggio tutti: i malati, la scienza, gli animali.

Purtroppo la maggior parte delle persone non sono informate in merito alla vivisezione ed alle tante alternative esistenti, come gli studi clinici, epidemiologici, gli studi in vitro, lo sviluppo di nuove tecnologie per la diagnosi precoce, ecc. 
Troppe persone pensano ancora che senza la sperimentazione animale sia impossibile fare ricerca medica e sia quindi impossibile trovare nuove cure.
La vivisezione è crudele per gli animali ed inutile per l'uomo ... è ora di investire nelle alternative!



I dolorosi e devastanti test a cui vengono sottoposti gli animali in nome della scienza sono ormai messi sotto accusa da migliaia di scienziati, in quanto sono ritenuti privi di valore scientifico e potenzialmente pericolosi per la salute umana
Continuare a ricorrere alla sperimentazione animale, oltre che essere eticamente inaccettabile, frena lo sviluppo di nuovi metodi di ricerca biomedica e tossicologica, che permetterebbero di ottenere risposte più affidabili, veloci ed economiche.

Non tutti gli esperimenti prevedono la dissezione dal vivo, ma tutti sono cruenti e invasivi nei confronti degli animali. Per questo e per ragioni giuridiche, il termine vivisezione si usa come sinonimo più efficace del generico "sperimentazione animale". I test su animali si effettuano in risposta ad antiquate prescrizioni di legge e i risultati ottenuti sono aleatori ed inutili.
Utilizzare animali a scopo sperimentale è antiscientifico, immorale e fuorviante perché nessuna specie vivente può essere modello sperimentale per altre specie a causa delle enormi differenze genetiche, anatomiche, biologiche, metaboliche, psichiche, etologiche che le contraddistinguono: ciò che risulta innocuo negli animali può essere tossico per l’uomo.
Gli animali "da laboratorio", spesso frutto di manipolazioni genetiche, frequentemente differiscono perfino dai loro simili in libertà. Anche le malattie indotte sugli animali a fini sperimentali sono diverse dalle patologie che si manifestano naturalmente.

Il 90% delle nuove molecole che passano ai test su animali fallisce sugli esseri umani!

Ma nonostante questo, ogni anno quasi 900 mila animali in Italia e 12 milioni nell'Unione Europea sono costretti ad ingoiare pesticidi, vernici, colle, disinfettanti, a inalare vapori chimici o a far verificare sulla propria pelle e sui propri occhi l'azione corrosiva ed irritante di molti prodotti.
Topi e ratti sono gli animali più utilizzati, solo perchè costano poco e si maneggiano facilmente.
I primati non umani, come i cani, sono utilizzati per esperimenti fortemente invasivi che comportano alti e prolungati livelli di dolore: da studi di tossicità e test per i farmaci a indagini legate a problematiche nervose e mentali umane e cancro.

Tutti questi animali muoiono per gli effetti dei test oppure vengono uccisi per prassi alla fine delle sperimentazioni.....cani, gatti, conigli, ratti e scimmie considerati come utensili da laboratorio da gettare quando non servono più!

Qui potete vedere foto di alcuni dei poveri animali che sono stati oggetto di sperimentazioni,  con descrizione del tipo di sperimentazione.

Eppure col tempo molte sostanze sperimentate sugli animali e ritenute sicure, dopo essere state immesse nel mercato, si sono rivelate nocive per l'uomo, come l'amianto: il ratto è 300 volte meno sensibile dell'uomo all'insorgenza di cancro per la sua inalazione.

Ogni specie animale ha un proprio genoma unico ed irripetibile e quindi un topo, un cane o un uomo reagiscono in modo completamente diverso ad una stessa prova!
Qui trovate un elenco di molti farmaci comunemente usati e delle differenze farmacologiche tra roditori ed esseri umani.

E allora ci chiediamo: perchè quindi si continuano ad effettuare i test sugli animali?

La risposta è da ricercare, come spesso accade, negli interessi economici delle case farmaceutiche

Questi test costano poco e permettono alle case farmaceutiche di ottenere i risultati che vogliono. 
Prendendo per esempio una qualsiasi sostanza ritenuta cancerogena, la ditta che produce quel prodotto sceglierà per i test  una tipologia di topi molto robusti e particolarmente resistenti al cancro (ci sono almeno 100 tipi diversi di topi), li nutrirà poco così che le cellule cancerogene non si inseriscano nei grassi ed otterrà così l'autorizzazione perchè il test avrà dato esito positivo e il prodotto non sarà dichiarato cancerogeno.
Lo stesso prodotto potrà essere testato su un'altra tipologia di topi, meno resistenti al cancro, e il risultato sarà opposto, con sviluppo tumorale nel 90% dei topi.
Insomma questi esperimenti possono essere adattati secondo la propria convenienza.
Qui un approfondimento sul motivo principale del perchè i vivisettori difendono la sperimentazione animale: i soldi

Quali sono i metodi alternativi?

  • Studi statistici sulla popolazione umana per capire le cause delle malattie per poterle prevenire
 
  • Ricerca in vitro, ossia la coltivazione di cellule e tessuti per testare efficacia e sicurezza di sostanze chimiche, farmaci e cosmetici
 
  • Modelli informatici che predicono gli effetti di sostanze chimiche sull'uomo. Attraverso la simulazione di sistemi complessi, aiutano a capire le funzioni dell'organismo e la causa delle malattie
 
  • Ricerca genetica che studia i geni umani per comprendere meglio gli effetti delle sostanze chimiche e farmacologiche e studiare le malattie
 
  • Tecnologie avanzate, microcircuiti con cellule umane di diverso tipo e chip al DNA

Le alternative esistono e sono efficaci!

Qui un articolo di approfondimento sui metodi di sperimentazione senza animali.


La sostituzione completa degli animali nella ricerca è un traguardo ancora lontano ma, grazie alle informazioni diffuse dalle associazioni animaliste e alle campagne di mobilitazione dell’opinione pubblica, i metodi alternativi stanno già sostituendo le sperimentazioni cruente in alcuni settori.

 Video realizzato in occasione della raccolta firme per chiedere alla commissione europea una proposta di legge che abolisca l'uso della sperimentazione animale.


Video che spiega cos'è oggi la vivisezione, quali sofferenze comporta per gli animali, come sia totale la sua inutilità per la ricerca medica. 

Cosa possiamo fare noi? Quali scelte possiamo compiere ogni giorno per fermare la pratica crudele ed inutile della vivisezione?
  • Possiamo acquistare cosmetici e prodotti per l'igiene personale e della casa di marche che non ricorrono alla sperimentazione animale (qui potete trovare un elenco di marche cruelty free)
  • Possiamo scegliere per i nostri animali da compagnia cibo non testato attraverso la vivisezione (qui potete trovare un elenco di quali marche eseguono test su animali e quali no)
  • Possiamo donare il nostro denaro ad associazioni che si oppongono alla vivisezione e che finanziano la ricerca scientifica senza animali (qui potete trovare un elenco di quali associazioni finanziano la vivisezione e quali no)
  • Possiamo utilizzare preparati a base vegetale per i piccoli malanni, invece che i farmaci e quando proprio non ne possiamo fare a meno, possiamo utilizzare i farmaci generici che non incrementano la sperimentazione animale (qui le motivazioni)
Come sempre ogni nostra azione e quindi ogni nostra scelta può fare la differenza e può cambiare il mondo ... quindi, per seguire il consiglio del grande Gandhi, dobbiamo mettere in atto noi, in prima persona, quel cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.

E per concludere, citando ancora Gandhi:

"La grandezza di una nazione ed il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali"


Parti di questo post sono tratte dai seguenti siti:

LAV
AGIRE ORA
NO VIVISEZIONE 

Chi vuole saperne di più, qui e qui trova un vasto elenco di articoli di approfondimento

venerdì 19 settembre 2014

Ridurre i rifiuti trasformando lattine in portacandele.

Avendo quattro gatti e tre cani, i quali si cibano di croccantini ma anche di scatolette, i rifiuti maggiori che si producono a casa mia sono lattine di alluminio.
Una decina di giorni fa avevo finito le solite scatole di cibo per cani che acquisto online (Yarrah) e così ne ho acquistate alcune di un'altra marca in un negozio per animali e mi sono accorta che le scatole erano molto carine, un po' più basse delle solite e un tipo era anche liscia, così ho deciso di tenerle, ricordandomi che girando in rete avevo trovato un po' di tempo fa, alcuni tutorial per riciclare le lattine di metallo.
Semplici lattine di alluminio venivano trasformate in carinissimi portacandele.
Ero rimasta molto affascinata da questo riciclo e avevo subito provato a metterlo in atto. 
Il risultato non era stato dei migliori esteticamente, però la realizzazione dell'idea in sè mi aveva molto soddisfatto!

Il riciclo creativo è un ottimo sistema per ridurre i rifiuti, creando allo stesso tempo oggetti utili e belli come questi portacandele ricavati dalle lattine.

Così qualche giorno fa mi sono messa all'opera e ho deciso di riprovarci, fotografando i vari passaggi.


I decori di questi portacandele riciclosi possono essere anche più complessi, con la stessa tecnica si possono decorare con disegni di farfalle, cuori, fiori, foglie o anche con disegni geometrici. 
Io non sono per niente brava con il disegno e con i lavori di precisione perciò ho optato per queste semplici scritte: Love, Peace, Joy, Life.
L'effetto della luce della candela che passa attraverso i buchini che formano le scritte è comunque molto suggestivo!



Si inizia pulendo bene le lattine, eliminando la carta che le ricopre e la colla e lavandole accuratamente.







Dopodiché si riempiono di acqua e si mettono in freezer finchè l'acqua non si è completamente congelata. Questo servirà per effettuare il decoro evitando che la lattina si ammacchi.



A congelamento completo, si tirano fuori dal freezer le lattine e, se non si è molto sicuri con il disegno a mano libera, come me, si può tracciare il decoro con un pennarello sottile.






Quindi si fanno tanti buchini ravvicinati sulle tracce, piantando leggermente con un martello un chiodo e formando così le singole lettere. Il ghiaccio all'interno della lattina farà da blocco affinchè la latta non si pieghi all'interno, piantando il chiodo.




Si procede così fino a terminare tutti i decori.








 


Infine si passa alla colorazione delle lattine con bombolette spray di smalto all'acqua.







E questo è l'effetto finale con dentro la candelina tea light.
Suggestivo, no?







Con questo post partecipo a 

Scadenza il 7 giugno 2015




Con questo post partecipo al linky party di DecoRiciclo 



decoriciclo


Con questo post partecipo al linky party di Alex 
 
Linky Party C'e' Crisi 
Con questo post partecipo al Linky Party Natale da Vivere

decoriciclo

domenica 14 settembre 2014

Peperoni ripieni profumati

Eh sì, mi sono fissata con le verdure ripiene.....prima le zucchine, poi i fiori di zucca e ora i peperoni!
Ma d'altronde siamo nella stagione giusta e mangiare ortaggi di stagione è importante sia da un punto di vista salutistico, che da un punto di vista ambientale.   
Cucinare le verdure ripiene è un ottimo modo per gustarle in maniera diversa e sfiziosa e permette di creare piatti unici equilibrati ed invitanti.
Come questi peperoni, ripieni di riso e profumati alle erbe aromatiche dell'orto.



Ecco la ricetta:

Ingredienti:

  • 3 peperoni rossi grandi
  • 250 gr di riso integrale basmati
  • 2 zucchine trombette medie
  • 1 cipolla rossa media
  • 2 cucchiai di uvetta
  • 2 cucchiai di pinoli
  • 2 cucchiai di semi di sesamo
  • timo fresco
  • origano fresco
  • maggiorana fresca
  • menta fresca
  • olio extravergine di oliva
  • sale
  • pepe

Procedimento:

Come prima cosa mettere il riso in un pentolino ed aggiungere acqua fino a coprirlo appena. Mettere sul fuoco e portare ad ebollizione. Cuocere il riso fino a metà cottura, quindi circa 15 - 20 minuti, perchè la cottura completa del riso basmati integrale è di 35 minuti. Quindi fermarne la cottura sciacquandolo sotto l'acqua fredda e metterlo in una ciotola.
In un mixer tritare grossolanamente le zucchine, pulite e lavate, e aggiungerle al riso.
Sempre nel mixer tritare finemente la cipolla e versare anche queste nella ciotola.
Tritare finemente a mano, con la mezzaluna, tutte le erbe aromatiche e aggiungerle nella ciotola.
Infine aggiungere i pinoli, l'uvetta leggermente ammollata in acqua e sgocciolata, 2 cucchiai di olio, sale a piacere e una macinata di pepe.
Amalgamare bene tutti gli ingredienti e lasciare insaporire.


Nel frattempo tagliare i peperoni a metà, eliminare i semi, lavarli e lasciarli sgocciolare.
Quindi riempire ogni metà con il composto di riso ed adagiarli su una teglia, ricoperta di carta da forno.
Spolverare la superficie di ogni mezzo peperone con i semi di sesamo e versare un filo d'olio.



Quindi infornare a 200° per circa 45 minuti, fino a quando i peperoni risulteranno morbidi.



Buon appetito! ^_^

sabato 6 settembre 2014

Pomata fai da te contro l'acne

Avete figli in età adolescenziale? Se sì, allora probabilmente saprete quanto è fastidioso il problema dell'acne!

Io ho un nipote di 18 anni che ha questo problema e, dopo aver provato vari rimedi acquistati in  farmacia o erboristeria, circa un anno fa mi ha detto: "zia, fra le tue autoproduzioni di cosmetici e rimedi vari, perchè non provi a fare anche un prodotto antibrufoli? Io ti farei volentieri da cavia!".

Ho accettato la sfida e mi sono messa alla ricerca di ricette e informazioni sugli ingredienti dalle proprietà cicatrizzanti, antinfiammatorie e lenitive

Così, dopo un po' di studio delle varie ricette che ho trovato in rete e delle proprietà di olii, burri, oleoliti e olii essenziali, ho provato a creare una pomata apposita e dopo un mese dall'inizio del suo utilizzo mio nipote era entusiasta, ha detto che nessun prodotto che aveva provato prima aveva avuto la stessa efficacia, in quanto, oltre a curare l'acne già presente, questa pomata cura la pelle e previene la formazione di altri brufoli


Da allora ha sempre utilizzato solo la mia pomata e domenica scorsa, che ci siamo visti per un'occasione familiare (non abitiamo vicini), gli ho dato l'ennesimo barattolo ^_^

Così mi è venuto in mente che avrei potuto condividere sul blog la ricetta per fare questa pomata che, oltre a curare l'acne, è anche utile in caso di brufoletti. Io, quando la faccio per mio nipote, ne tengo sempre un pochino anche per me e alla prima comparsa ne applico un po' direttamente sul brufolo, alla sera e in un paio di giorni si asciuga moltissimo fino a scomparire!

Gli ingredienti sono facili da trovare, in farmacia e/o erboristeria e la ricetta è molto semplice da realizzare.
Inoltre questa pomata non contiene sostanze nocive e non ha quindi effetti collaterali, come invece hanno molti altri medicamenti per l'acne.

Ingredienti per un barattolino da 100 ml:

60 gr di burro di karitè
10 gr di olio di rosa mosqueta
10 gr di olio di jojoba
10 gr di oleolito di calendula 
10 gr di oleolito di camomilla
10 gr di ossido di zinco
4   gr di vitamina E
40 gocce di olio essenziale di lavanda
40 gocce di olio essenziale di camomilla
30 gocce di olio essenziale di tea tree


Preparazione:

Far fondere a bagnomaria il burro di karitè, quindi aggiungere gli olii e gli oleoliti uno per uno, mescolando bene dopo ogni aggiunta.
Aggiungere quindi, un po' alla volta, l'ossido di zinco e mescolare bene per incorporarlo perfettamente agli olii e al burro di karitè.
Aggiungere la vitamina E e miscelare bene. 
Infine aggiungere gli olii essenziali ed incorporarli alla pomata. 
Versare in un contenitore da 100 ml a chiusura ermetica, si può anche riutilizzare il barattolo di una vecchia crema, ben lavato ed asciugato.

L'ossido di zinco è l'ingrediente più importante di questa pomata perchè è cicatrizzante e lenitivo e asciuga i brufoli. Viene spesso utilizzato nelle pomate per i neonati, nei casi di arrossamento da pannolino e anche per curare le piaghe da decubito. Si trova in farmacia ed è molto economico

Il burro di karitè rigenera la pelle, ha proprietà lenitive, emollienti, nutrienti e idratanti. Grazie alla presenza di vitamina E e vitamina A è considerato un ottimo antiossidante e protegge la pelle dall'esposizione ai raggi solari. Si può trovare in farmacia, erboristeria, alcuni negozi del biologico e on line.

L'olio di rosa mosqueta è l'olio più indicato per curare i problemi della pelle, a partire dai danni causati dall'esposizione al sole, fino alla cura di cicatrici, smagliature, rughe, macchie della pelle, dermatiti, eczemi e molti altri disturbi della pelle. 
E' molto ricco di vitamina A ed ha proprietà cicatrizzanti, rigenera la pelle e aiuta la seboregolarizzazione delle pelli grasse. E' anche molto utile per portare in profondità i principi attivi degli olii essenziali aggiunti ad esso. Si acquista in erboristeria oppure on line.

L'olio di jojoba è riequilibrante, regola la secrezione di sebo, è calmante e cicatrizzante, nutriente e rigenera la pelle.  Anch'esso si trova in erboristeria e su internet.

L'oleolito di calendula è un potente antinfiammatorio. E' anche antiossidante, cicatrizzante e lenitivo. E' molto utilizzato anche in caso di eczemi, dermatiti e psoriasi. L'oleolito di calendula si può acquistare in erboristeria e on line, ma si può anche preparare in casa molto semplicemente (qui la ricetta).

L'oleolito di camomilla è anch'esso lenitivo, cicatrizzante e decongestionante. E' un ottimo doposole. Anche l'oleolito di camomilla può essere homemade.

La vitamina E o tocoferolo è un potente antiossidante ed è molto utilizzato nella preparazione di prodotti solari e doposole, di creme antirughe e per pelli secche e disidratate. E' inoltre un ottimo conservante per gli olii vegetali sensibili ad ossidazione. Si può trovare in erboristeria e on line.

L'olio essenziale di camomilla è indicato per tutti i problemi dermatologici come eczema, psoriasi e ogni tipo di infiammazione della pelle.

L'olio essenziale di lavanda ha moltissime proprietà, tra cui quella di essere cicatrizzante e apportare sollievo in caso di punture di insetti, eritemi da medusa, eritemi solari, piaghe e ferite. 

L'olio essenziale di tea tree è un potente antibatterico, antifungino e antinfiammatorio. E' anche un efficace antibiotico su ferite, piaghe infette ed ustioni. Molto indicato in tutte le infezioni cutanee.

Questa pomata è perfetta per la cura dell'acne giovanile, ma è anche molto utile sui singoli brufoli, contro le dermatiti, gli eritemi, i pruriti ed i bruciori e dopo la depilazione e la rasatura.
 
Beh, se vi va di provarla fatemi sapere i risultati!



Con questo post partecipo al Linky Party di Alex di C'è crisi, c'è crisi
 
Linky Party C'e' Crisi
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