sabato 29 novembre 2014

Pasta con crema di cavolo e noci

E' tempo di cavoli! 
Cavoli, verze, broccoli, broccoletti, cavolfiori, tutti ortaggi della famiglia delle brassicacee, tipici della stagione invernale. 
I cavoli contengono una moltitudine di nutrienti importanti per il nostro organismo, sono ricchi di vitamine e minerali come le vitamine A, B9, C, K, il ferro, il fosforo, il calcio, il potassio e il magnesio e sono ricchi di antiossidanti.
Secondo alcune ricerche mangiare questi ortaggi ci aiuta a prevenire molte malattie come l'ictus e le malattie dell'apparato cardiocircolatorio. 
Ma la loro proprietà più conosciuta è sicuramente quella di essere antitumorali.
La migliore cottura per questi ortaggi (ma questo vale un po' per tutti gli ortaggi) è quella a vapore perchè mantiene quasi intatte le loro proprietà benefiche.
Ieri ho fatto una scorpacciata di cavolfiore romanesco cotto a vapore e semplicemente condito con olio extravergine di oliva....buonissimo!
Nel caso di cavolfiori e broccoli si mangiano solitamente solo le infiorescenze ed è un peccato che i gambi e le foglie vadano sprecati, così mi sono messa a pensare a come potevo utilizzare le foglie ed i gambi del mio cavolo romanesco ed ho pensato ad una crema con le noci per condire la pasta.


Ecco la semplicissima ricetta...

Dosi per 2 persone:
  • 4 o 5 coste di foglia di cavolfiore 
  • 5 o 6 noci
  • 1 cucchiaio di lievito alimentare in scaglie
  • sale 
  • olio extravergine di oliva
Si cuociono a vapore le foglie di cavolfiore, lasciandole piuttosto croccanti.


Si sgusciano le noci e si inseriscono i gherigli in un mixer insieme alle coste di cavolfiore cotte, tagliate grossolanamente, si aggiunge il lievito alimentare, il sale e l'olio e si aziona il mixer fino ad ottenere un composto omogeneo.
Durante la cottura della pasta si aggiunge alla crema un po' dell'acqua di cottura per stemperare.
Io ho usato questa cremina per condire le penne di riso e grano saraceno ed era ottima!
Con questa crema ci vedo bene anche una lasagna....presto la sperimenterò ^_^

lunedì 24 novembre 2014

Il riciclo, sostenibilità e creatività

Beh, ormai lo sappiamo tutti ... se vogliamo vivere in maniera sostenibile ed essere attenti alla salvaguardia dell'ambiente i primi principi ai quali dobbiamo attenerci sono quelli della riduzione dei consumi, del riuso e del riciclo


Riciclare riduce il consumo di materie prime, il consumo di energia e l'emissione di gas serra.
Per renderci conto di quanto sia importante il riciclo a livello ambientale, basta pensare che:
  •  per produrre una tonnellata di carta occorrono 15 alberi, 440.000 litri di acqua e 7600 kWh d'energia elettrica
  • per produrre il vetro occorrono silice, soda, carbonato di calcio e gasolio per la fusione a 1500 °C
  • per produrre 30 bottiglie di plastica da 1,5 lt si consumano 2 kg di petrolio, 62 litri di acqua e 29 kWh d'energia elettrica
  • per produrre 1 kg di alluminio servono bauxite e 16 kWt di energia per la fusione a 800 °C
Salvare dai rifiuti tutto ciò che è in qualche modo riutilizzabile è un atto doveroso nei confronti della nostra Madre Terra, ormai già satura di rifiuti!

Ma riciclare non significa solamente essere rispettosi dell'ambiente, riciclare può essere anche un' ottima maniera di esprimere se stessi e la propria creatività
Proprio qualche giorno fa ho letto questa frase, che condivido in pieno:
"La creatività non è una dote innata, ma un'abilità da coltivare"

Un flacone dello shampoo, una scatoletta delle caramelle, una lattina di metallo, una cassetta della verdura, una vecchia lampadina, qualche tappo di sughero possono diventare, con un po' di fantasia, nuovi oggetti utili e decorativi, permettendoci di liberare la creatività che c'è in ognuno di noi!

Uno dei primi blog che ho conosciuto quando ho iniziato questa mia avventura nella blogsfera è stato DecoRiciclo. Già il nome dice tutto ... decorare riciclando e la splendida persona che lo gestisce è Daniela, una creativa d'eccezione


Le sue creazioni nascono tutte dal riutilizzo di materiali di rifiuto
come ad esempio vecchi dischi in vinile, vecchi abiti, tappi di sughero, contenitori in tetrapack, vecchi cd, bottiglie e barattoli di vetro, flaconi in plastica e molto altro. 
 
Il suo motto è: "Prima di buttare qualcosa ... pensa a cosa potrebbe diventare"


Daniela è una creativa con sempre nuove idee originalissime, che mette in pratica curando ogni dettaglio e dando così vita ad oggetti molto belli, oltre che ecofriendly
Daniela è sicuramente una di quelle creative che contribuiscono a creare un mondo migliore per le generazioni future!

Io ho la fortuna di avere qualche sua creazione, ricevuta nell'ambito di alcuni baratti fatti con lei, come ad esempio i suoi splendidi segnalibri fatti con fette di tappi di sughero e uncinetto, una collana fatta sempre con sughero e uncinetto, le borsettine fatte con i flaconi dello shampoo, le scatoline di metallo delle caramelle rivestite all'uncinetto e anche delle splendide etichette chiudipacco in jeans.


Ecco alcune delle bellissime creazioni di Daniela, che possono esservi di ispirazione per il vostro personale riciclo creativo ... 

Confezione regalo ricavata da un rotolo della carta igienica
Borsa lavorata all'uncinetto con fettuccia ricavata dai sacchetti di plastica
Busta regalo ricavata da un contenitore di tetrapack





Portasapone creati con i tappi di sughero

Vasetto per le piante da un flacone dello shampoo

Ciotola fatta con i tappi di sughero

Cuccia per gatti fatta con uno scatolone di cartone, spago e tappi di sughero

Cestino lavorato all'uncinetto con fettuccia di sacchetti di plastica

Vasetto decorato a mosaico con tessere ricavate da bottiglie di plastica

Segnaposto con tappi di sughero

Vasetto decorato con cucchiaini di plastica

Lampadine trasformate in vasi per fiori

Barattolo in vetro decorato con spago e tappi di sughero

Parure fatta con linguette delle lattine e uncinetto

Portaoggetti ricavato da un flacone dello shampoo

Orecchini fatti con una rondella di un tappo di sughero


Se non conoscete ancora Daniela vi consiglio assolutamente di visitare il suo blog, Decoriciclo dove troverete anche i tutorial e le indicazioni per le realizzazioni ... vi sarà sicuramente di ispirazione per ridurre notevolmente i vostri rifiuti, riducendo così il vostro impatto su questo nostro bellissimo Pianeta!

Se non ve la sentite di dedicarvi personalmente al riciclo creativo, magari per mancanza di tempo, potete conservare comunque alcuni materiali (linguette delle lattine, tappi di plastica o di sughero, capsule del caffè) e barattarli all'interno della community di Google + creata da Daniela, Barattiamo ... creativamente, in cambio magari di qualche creazione riciclosa!

E se per questo Natale volete fare regali ecologici, all'insegna del riciclo, potete acquistare le splendide creazioni riciclose di Daniela nel suo shop DaWanda.

venerdì 21 novembre 2014

Pasta madre senza glutine

Da un po' di tempo avevo il sospetto di avere un'intolleranza al glutine, che è stato confermato da una naturopata dalla quale sono andata a fare una visita. Attraverso un test kinesiologico, il mio corpo ha confermato di non tollerare troppo bene gli eccessi di glutine. Nulla di grave, probabilmente la mia intolleranza non è grave, ma causata da un accumulo nell'organismo, dovuto a periodi di consumo eccessivo di cibi glutinati.
Avevo già in mente di provare un periodo completamente senza glutine, visto il mio sospetto, ma rimandavo sempre per pigrizia.
Dopo la visita dalla naturopata mi sono convinta ed ho iniziato il mio periodo gluten free da circa una quindicina di giorni!
E devo dire che effettivamente mi sento meglio, meno gonfiori e in generale maggiore energia.
Essendo un'amante dell'autoproduzione anche in cucina, non potevo non organizzarmi per autoprodurre, anche in versione gluten free e così ho provato a creare la pasta madre senza glutine.
E siccome ne sono mooooolto soddisfatta, voglio condividere con voi il metodo che ho seguito per fare da zero la mia pasta madre ed il mio primo pane senza glutine.


Prima di passare alla pratica ho passato un intero pomeriggio a fare ricerche su internet ed ho trovato metodi anche molto diversi tra loro. Chi utilizza più acqua, chi meno, chi fa lievitare in frigorifero, chi a temperatura ambiente, chi usa solo farina di riso, chi riso e grano saraceno, insomma le versioni sono tante e così mi sono affidata al mio istinto ed ho preso di ogni metodo quello che più mi sembrava aver senso ed ho creato il mio metodo.

E devo dire che ha dato buoni frutti! ^_^

La pasta madre è bella viva ed ha fatto lievitare l'impasto del pane splendidamente!
Per essere il primo esperimento di pane gluten free non è male, sono abbastanza soddisfatta!

Ecco come ho dato vita alla mia pasta madre gluten free:

Ho versato in una ciotola 100 gr di acqua ed ho aggiunto un cucchiaino di malto di riso, ho mescolato, quindi ho aggiunto 100 gr di farina di riso ed ho continuato a mescolare fino ad ottenere un impasto omogeneo. 


A differenza della pasta madre glutinata, questa resta piuttosto liquida, ma dopo qualche rinfresco, quando sarà attivata, avrà un aspetto un pochino più solido.
Dopo aver impastato per bene, ho coperto la ciotola con un telo e ho messo tutto a riposare dentro un mobile della cucina (luogo riparato e buio) per 36 ore.
Dopodichè ho effettuato il primo rinfresco, aggiungendo all'impasto altri 100 gr. di acqua e 100 gr di farina di riso. Ho mescolato per amalgamare il tutto ed ho messo nuovamente a riposare per altre 36 ore.


A questo punto la pasta madre ha iniziato ad attivarsi e si sono formate un po' di bollicine. Ho fatto un altro rinfresco con le stesse modalità (altri 100 gr di acqua e 100 gr di farina di riso) ed ho fatto riposare per ulteriori 36 ore
A questo punto la pasta madre era tutta bella gonfia, pronta per essere utilizzata.



Ne ho usata 350 gr per fare il pane (70 gr ogni 100 gr di farina) e l'altra l'ho messa in un contenitore chiuso ermeticamente e l'ho conservata in frigorifero.
Come per la pasta madre glutinata, anche questa gluten free va rinfrescata ogni 4/5 giorni, aggiungendo pari quantità di acqua e di farina di riso (se ad esempio la pasta madre è 150 gr aggiungo 150 gr di acqua e 150 gr di farina di riso). 


  Ed ecco come ho fatto il pane:
  • 350 gr di farina di mais fioretto
  • 100 gr di farina di grano saraceno
  • 50 gr di farina di riso
  • 350 gr di pasta madre senza glutine (rinfrescata da 4 o 5 ore)
  • 600 gr di acqua
  • sale
  • olio extravergine
Ho sciolto la pasta madre nell'acqua, ho aggiunto la farina di mais, ho amalgamato bene il tutto con un cucchiaio di legno ed ho quindi aggiunto l'olio e il sale.
Ho mescolato nuovamente ed ho infine aggiunto la farina di grano saraceno e quella di riso.
L'impasto resta molto morbido, quasi come quello delle torte e quindi il pane va cotto dentro una forma da plumcake. A quanto ho capito le farine senza glutine hanno bisogno di maggiore idratazione per lievitare.
Ho unto la forma da plumcake e l'ho cosparsa di farina di grano saraceno.
Ho quindi versato dentro l'impasto ed ho lasciato lievitare per 4 ore nel forno spento con la luce accesa.

Ecco l'impasto appena versato nella forma

Ed eccolo qui dopo la lievitazione
 Infine ho infornato in forno preriscaldato a 200° per 45 minuti.



mercoledì 19 novembre 2014

La delicata fiamma delle candele di soia

Cosa c'è di meglio di una bella cenetta a lume di candela? Oppure di un bel bagno caldo e profumato, illuminato dalla luce avvolgente di una candela? O ancora di una serata rilassante passata a leggere un buon libro sotto la calda luce di una candela
E per creare un'accogliente atmosfera natalizia non c'è niente di meglio delle candele! 

 
Eppure anche un semplice, piacevole ed apparentemente innocuo oggetto come una candela può nascondere tante insidie!
La maggior parte delle candele che si trovano in commercio sono realizzate con materie prime dannose per noi e per l'ambiente. Paraffina, derivata dal petrolio, benzene, zolfo, solventi, nylon, piombo, tutte sostanze che, durante la combustione, vengono liberate nell'aria producendo esalazioni tossiche e potenzialmente cancerogene.

La natura per fortuna ci fornisce una soluzione alternativa con la cera di soia. La cera di soia fu inventata nel 1994 ed i suoi vantaggi sono molti, è vegetale, non rilascia sostanze tossiche ed inquinanti durante la combustione, è sostenibile, completamente biodegradabile e cruelty free. Inoltre la fiamma delle candele realizzate con la cera di soia è più brillante, più delicata e non fa fumo. Un altro vantaggio non trascurabile è che le candele di soia durano anche fino al 50% in più di quelle di paraffina. 

Realizzare in casa candele di soia è facile e divertente.

Aspettando il Natale possiamo crearne alcune da regalare o per decorare la tavola natalizia e profumare le nostre serate di festa, magari colorandole con spezie in polvere o ossidi minerali e profumandole con i nostri olii essenziali preferiti e decorando i vasetti che le contengono.

Come ad esempio queste che mi sono divertita a creare oggi ...

Candele di soia in barattolo


Candele di soia in vasetto







 
Candela di soia fragranza balsamica


Candela di soia arancia e cannella






 
Candela di soia agli agrumi



 
Candela di soia cannella e chiodi di garofano






 
Candela di soia fragranza mediterranea




Candela di soia in uso












Per colorarle ho usato ossidi minerali e le ho profumate con varie miscele di olii essenziali come lavanda, arancia e cannella, agrumi, cannella e chiodi di garofano, essenze balsamiche come pino, cipresso, vetiver e menta.

Farle è semplicissimo, ecco cosa occorre:
  • cera di soia
  • stoppini in cotone
  • ferma stoppini di metallo
  • due pentolini uno più grande dell'altro per scaldare a bagnomaria
  • olii essenziali
  • coloranti naturali come spezie e ossidi
  • contenitori (vasetti di vetro dello yogurth o degli omogeneizzati, bicchierini, tazzine da caffè, mezzi gusci di noce, conchiglie, mezze arance svuotate, lattine di metallo, stampini di alluminio per muffin, ecc.)
Procediamo tagliando a pezzi la cera di soia e facendola sciogliere a bagnomaria. 


Poi prepariamo lo stoppino, tagliandolo un  paio di centimetri più lungo della lunghezza della candela ed immergendolo per un paio di minuti nella cera fusa. Quindi lo stendiamo ben dritto su un pezzetto di carta stagnola e lo riponiamo in freezer per qualche minuto, fino a far solidificare la cera.


Una volta pronto lo inseriamo nel fermastoppino metallico e stringiamo delicatamente con una pinzetta. Quindi lo fissiamo al fondo del contenitore con qualche goccia di cera fusa e lasciamo asciugare qualche minuto. 
Ci assicuriamo che lo stoppino resti in posizione centrale, avvolgendone l'estremità superiore ad uno spiedino di legno o ad una matita appoggiata sul bordo del vasetto. 


In un piccolo contenitore versiamo gli olii essenziali e le polveri coloranti e, se la quantità di olii essenziali non fosse sufficiente per la dispersione degli ossidi, aggiungiamo poco olio vegetale o oleolito. Misceliamo fino ad amalgamare perfettamente i colori con gli olii.
 
Quindi togliamo dal fuoco la cera fusa e aggiungiamo gli olii essenziali ed i coloranti naturali premiscelati, mescolando con un cucchiaio per amalgamare bene il colore e le essenze alla cera fusa.

Versiamo poi la cera colorata e profumata nel vasetto e lasciamo solidificare.


 





Già dopo una mezz'ora la cera sarà più solida e tenderà ad opacizzarsi.

 







 


Quando la cera si sarà completamente solidificata, togliamo lo spiedino e tagliamo lo stoppino della misura giusta rispetto al vasetto. 











Ed ecco pronta la nostra candela ecologica! 

 
Con questo post partecipo al linky party natalizio di Daniela di DecoRiciclo e Maria di Africreativa
 
decoriciclo
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