venerdì 27 febbraio 2015

Il potere delle parole e gli esperimenti di Emoto

Acqua. H2O. Il più ricettivo degli elementi base esistenti in natura.
L'acqua è sicuramente un elemento affascinante, si adatta a qualsiasi forma, fluisce, supera ogni ostacolo, scorre e allo stesso tempo niente è più persistente e forte. Sembra leggera e debole, ma ha la capacità di erodere la roccia.

Molti di voi sicuramente avranno sentito parlare di Masaru Emoto e dei suoi esperimenti con l'acqua.
Masaru Emoto è stato un ricercatore giapponese conosciuto a livello internazionale per i suoi studi sulla memoria dell'acqua. Ha documentato, attraverso numerosissime fotografie, il fatto che l'acqua cristallizzata assume forme armoniose o caotiche a seconda della vibrazione alla quale viene esposta.
Le vibrazioni energetiche sia sotto forma di suono e quindi attraverso la musica, la voce e le preghiere, sia sotto forma di pensieri o parole scritte inviano informazioni all'acqua, la quale registra queste vibrazioni (Hado in giapponese) cambiando forma.
Le foto più straordinarie sono quelle che fotografano le molecole dell'acqua esposte alle vibrazioni delle parole come amore, grazie, felicità, gioia o di musiche come quelle di Mozart.
Tutti gli studi di Emoto sono mirati a dimostrare come l'acqua sia profondamente connessa alla nostra coscienza. 
Masaru Emoto ha pubblicato parecchi saggi su questo argomento tradotti in diverse lingue e ha tenuto seminari in tutto il mondo per spiegare la sua teoria, documentandola con meravigliose fotografie dei cristalli d'acqua, che secondo lui ci indicano la strada per la guarigione.



Conosco da tempo Emoto e i suoi esperimenti, ho letto articoli, visto foto, filmati ed è un argomento che mi ha sempre molto affascinato. Qualche tempo fa avevo acquistato il DVD "La coscienza dell'acqua", ma poi per un motivo o per l'altro non ero ancora riuscita a guardarlo, così ieri, visto che sono ancora a casa con l'influenza e ho un po' più di tempo a disposizione, me lo sono guardato.


Mi sono così fermata a riflettere sul potere delle parole che spesso pronunciamo senza dargli il giusto peso...
Usiamo spesso le parole con leggerezza, senza capire davvero quanto possono influenzare il mondo in cui viviamo.
Così come le vibrazioni delle parole, anche solo scritte, hanno influenzato i cristalli d'acqua fotografati da Emoto, sono certa possano influenzare la nostra realtà.
Le parole sono come dei semi che poi germinano, crescono e si radicano nelle persone a cui vengono dette.
Dovremmo quindi porre più attenzione alle parole che pronunciamo e rivolgiamo a noi stessi e agli altri.

Le parole hanno un grande potere, possono evocare immagini, corrompere, ingannare, divertire, addolorare, spaventare, incantare, commuovere ... possono quindi influenzare e determinare il nostro stato d'animo e il modo in cui affrontiamo la nostra vita, ma secondo Emoto fanno ancor di più, influenzano le nostre cellule, formate al 70% di acqua.

Spesso anche nel linguaggio comune usiamo parole sbagliate, come ad esempio la parola "devo"  per descrivere azioni che magari non siamo costretti a fare, ma che abbiamo scelto e che vogliamo fare, per le quali sarebbe più corretto usare la parola "voglio"! Usare "voglio" invece di "devo" cambierebbe la nostra carica emotiva, darebbe una spinta in più nella realizzazione di ciò che "vogliamo" fare. Se ad esempio diciamo: "dovrei fare un po' di sport" ha una carica diversa da "voglio fare un po' di sport". Pronunciando la seconda frase sentiremo una vibrazione diversa, saremo più motivati a raggiungere l'obiettivo di fare sport regolarmente e stare meglio.

Anche nella comunicazione con le altre persone spesso usiamo le parole con leggerezza, senza pensare all'impatto che queste avranno sul nostro interlocutore. 
Spesso sfoghiamo la nostra rabbia rivolgendo agli altri parole poco gentili, in tono scortese che provocano non solo malumore in noi che le pronunciamo e in chi le riceve, ma che potrebbero influire in maniera ancor più profonda, visti gli esperimenti di Emoto. 
Persino in televisione gli insulti sono all'ordine del giorno, programmi televisivi nei quali le persone si urlano di tutto e spesso davanti al televisore ci sono anche i bambini, i quali sono sottoposti a questo tipo di vibrazioni energetiche negative.
In famiglia, al lavoro, per strada, sull'autobus, nella nostra vita quotidiana le occasioni in cui potremmo riscoprire la forza della gentilezza sono molte e invece spesso ci lasciamo andare a questo diffuso risentimento, nuocendo a noi stessi e agli altri.

Le vibrazioni rispondono alla legge di risonanza e quindi attraggono ciò che risuona alla stessa frequenza perciò viene da chiedersi: ma tutta questa rabbia, questo risentimento che sfociano in questo uso improprio delle parole che effetto ha su ognuno di noi, sulla società, sugli eventi, sul nostro mondo? Le vibrazioni negative emesse da queste parole di risentimento che ci rivolgiamo l'un l'altro che cosa attrarranno nel nostro futuro?
Penso che pronunciare parole gentili, di amore e gratitudine faccia bene sia a noi che ai nostri interlocutori e dovremmo davvero prestare maggiore attenzione nello scegliere le parole da usare sia rivolgendoci a noi stessi che rivolgendoci agli altri.
Diamo più spazio, nel nostro vocabolario, a parole come grazie, scusa, ti voglio bene, per favore....la vita di tutti ne trarrà beneficio.
Penso che essere gentili migliori la qualità della nostra vita, dei nostri sentimenti e della nostra salute. 

Il lavoro di Emoto è un esempio di come i nostri pensieri e di conseguenza le parole che li esprimono, abbiano effetto sul nostro corpo, sulla nostra mente, sul nostro spirito e conseguentemente su tutta la nostra realtà.
Ecco un brano tratto dal libro "La risposta dell'acqua" di Masaru Emoto:

“Una certa fotografia di un cristallo d’acqua mi aveva profondamente commosso. Non ho mai visto un cristallo più bello ed elegante. Veniva da un’acqua che aveva visto la scritta “amore, grazie”. L’acqua si è rallegrata e ha sviluppato liberamente la propria forma proprio come un fiore che sboccia. La bellezza di questo cristallo d’acqua ha cambiato la mia vita. L’acqua che aveva letto “amore, grazie” mostrava come sono importanti i sentimenti dell’essere umano e fino a che punto la coscienza può trasformare il mondo.
In Giappone si ritiene che le parole abbiano un’anima, la cosiddetta “anima della parola”. Si pensa che soltanto pronunciando le parole si abbia il potere di trasformare il mondo. Le parole influenzano in maniera molto forte la nostra coscienza. Si dice spesso che è importante usare parole positive perché tutto scorra liscio. Però finora questo rapporto non era mai stato mostrato in forma visibile. Le parole manifestano sentimenti. I sentimenti con i quali viviamo modificano l’acqua che costituisce il 70% del nostro corpo, e questa modificazione si manifesta in tutto il corpo.


domenica 22 febbraio 2015

E' tempo di semine

A febbraio piano piano riprende l'attività vegetale, le giornate si allungano e il sole viene a scaldarci sempre più spesso. Nei prati sbucano i primi fiori e le gemme cominciano a gonfiarsi. Per gli appassionati di orto e giardino questo è il mese dei preparativi.

Febbraio e marzo sono i mesi in cui si seminano gli ortaggi che saranno in piena produzione in primavera ed estate, come i pomodori, le melanzane, i peperoni, le zucchine e molti altri.
Alcuni si seminano direttamente nell'orto, altri si seminano in semenzaio protetto per poi trapiantare le piccole piantine nell'orto ad aprile e maggio.


Per le semine è bene seguire le fasi lunari perchè la luce lunare influisce sul processo germinativo, come ben sa da sempre la tradizione contadina.
Non si tratta di superstizioni o credenze popolari, gli effetti della luna sul nostro pianeta sono ben visibili, basta osservare il fenomeno di innalzamento delle maree e così come la luna influisce sulle maree, influisce anche sulla quantità di acqua diretta dal suolo verso le radici delle piante, incoraggiandone la crescita. 
Nell'agricoltura tradizionale, frutto di secoli di esperienza, la luna veniva considerata la vera protagonista, più del sole! 
Prima di intraprendere qualsiasi lavoro in campagna, fino ad una cinquantina di anni fa, i contadini osservavano i moti della luna per identificare i giorni più favorevoli alle varie attività, come seminare e raccogliere frutta e verdura, potare le piante, vendemmiare, lavorare il terreno e distribuire il letame.

Particolarmente per le semine le fasi lunari sono quindi molto importanti e seminare le varie tipologie di ortaggi nella giusta fase lunare permette di ottenere raccolti migliori, riducendo anche gli attacchi parassitari, in quanto le piante crescono più forti e resistenti.
La luna crescente favorisce lo sviluppo della parte vegetale delle piante, influenzando anche la risalita verso l'alto della linfa ed è quindi in questo periodo che si seminano gli ortaggi di cui si utilizzano foglie e frutti come ad esempio i pomodori, mentre la luna calante favorisce lo sviluppo delle radici e quindi in questo periodo si seminano gli ortaggi dei quali si utilizzano le radici come le patate e le piante che non devono andare in fiore troppo presto, come ad esempio gli spinaci.

Questo mese la luna é stata calante fino al 18 e quindi nei giorni precedenti questa data ho seminato, direttamente nell'orto, gli spinaci, l'aglio e le insalate e, in semenzaio, il radicchio e le cipolle.
La luna nuova è stata il 19 e quindi in questi giorni siamo in fase di luna crescente, così oggi ho iniziato a preparare il mio semenzaio  riutilizzando diversi contenitori, tra cui quelli dello yogurth, del gelato, le vaschette delle verdure, i contenitori del burro di soia, i bicchierini di plastica e varie altre vaschette riciclate, precedentemente forate sul fondo per la fuoriuscita dell'acqua di innaffiatura in eccesso. 
Ho seminato la maggior parte degli ortaggi da trapiantare poi nell'orto nei prossimi mesi, i pomodori, le melanzane, i peperoni, le zucchine, i meloni, il basilico, le zucche e i cetrioli.
Siccome la luna piena sarà il 5 di marzo farò una seconda semina intorno al 2 o 3 di marzo, perché due giorni prima della luna piena é il momento ideale per le semine. Inoltre, facendo semine "a scalare" si ottengono piantine di diversa crescita, così che qualche pianta inizierà a produrre prima e qualche altra ci permetterà di prolungare il raccolto.

Come etichette per indicare i vari tipi di ortaggi seminati ho usato delle apposite targhette in plastica, riutilizzabili più volte, ma si possono preparare etichette fai da te molto carine, riciclando vari oggetti come i tappi di sughero e gli spiedini di legno, vecchi cucchiai decorati, stecchini del gelato......l'idea che mi piace di più é quella dei tappi di sughero, ma tutti quelli che avevo mi servivano per un progetto al quale sto lavorando e di cui parlerò presto qui sul blog.
Ecco qualche idea carina dal web per far da sé le targhette per semenzaio e orto....







Alcuni semi che ho utilizzato per il semenzaio sono quelli che ho tenuto dalle piante dell'orto dell'anno scorso,






altri li ho acquistati, biologici, come ad esempio i semi di peperone che l'anno scorso non hanno prodotto praticamente nulla......non so perchè :-(



Ho anche acquistato i semi di qualche zucca che non ho ancora provato a coltivare, come la violina e la butternut e un tipo di melanzana bianca......chissà come saranno, vi farò sapere :-)


Ho seminato anche, direttamente nell'orto, i piselli e la rucola, mentre  per fagioli, fagiolini e mais, da seminare anch'essi direttamente nell'orto, aspetterò la prossima luna crescente, che sarà dal 21 di marzo al 3 di aprile, quando le temperature saranno un po' più alte.

E voi avete già preparato il vostro semenzaio?
Seguite anche voi le fasi lunari per le vostre semine e per i lavori nell'orto e giardino? 


Approfitto di questo post per condividere con voi le prime fioriture nel mio giardino, che oggi, splendida giornata di sole, mi hanno rallegrato un po', dopo alcuni giorni passati in casa con febbre e mal di gola ^_^ 









Con questo post partecipo al Linky Party di Alex
 
Linky Party 2015

domenica 15 febbraio 2015

Cinquanta sfumature di....

Cinquanta sfumature di grigio è stato sicuramente il film più atteso del 2015.
Mesi fa è iniziata la prevendita dei biglietti del film, ispirato al primo libro della trilogia erotica britannica che ha venduto oltre 100 milioni di copie, che ha goduto di una campagna pubblicitaria interamente montata sull'erotismo e che è appena uscito nelle sale cinematografiche.

Premetto che né ho letto il libro (solitamente diffido dei bestseller di letteratura contemporanea concepiti come prodotti commerciali, strapubblicizzati e plurivenduti), né ho visto il film......e sinceramente non mi interessa granchè farlo....anche se forse prima o poi lo leggerò, giusto per rendermi conto di persona di come un prodotto dell'industria editoriale, che a quanto pare è l'opera prima di una donna la cui carriera letteraria è cominciata a 50 anni con questo libro, possa diventare un fenomeno di così ampia portata. 
Pur non avendo letto il libro, nè visto il film, ne conosco la trasgressiva trama perchè almeno il 70% dei miei conoscenti, colleghi e amici, non fanno altro che parlarne!

Negli ultimi giorni mi è capitato spesso di leggere articoli nei quali si parla di questo film e uno in particolare mi è sembrato molto interessante, si tratta di un articolo dell' Internazionale, settimanale di informazione che pubblica i migliori articoli esteri, tradotti in italiano.
L'articolo tratta di come questo film, tarato su standard maschilisti, lavori sulle componenti più istintive dell'animo femminile, riportando indietro di cinquant'anni i progressi del femminismo. 
Esamina il vecchio ed illusorio stereotipo, molto ben rappresentato nel film, secondo cui una donna si illude di poter trasformare, col proprio amore, un rapporto "malato" e violento e di come, pur di sentirsi amata, sia disposta a sottomettersi e rinunciare alla propria libertà e al rispetto per se stessa. 


Voglio condividere con voi, riportandone il testo originale, questo articolo di Lee Marshall, che a mio parere dà parecchi spunti di riflessione:


"Per me la scena più scioccante di Cinquanta sfumature di grigio, che è passato ieri fuori concorso alla Berlinale, non è una delle tante (ma non tantissime) sequenze di sesso sadomaso raffinato e patinato. Né quella in cui la giovane, carina laureanda Anastasia Steele, interpretata da Dakota Johnson, chiede a Christian Grey (Jamie Dornan), il ricco e dispotico uomo d’affari che la attrae, ma che accetta di stare con lei solo se viene incontro ai suoi gusti strani, di cancellare le voci sul fisting anale e vaginale dal contratto che lui, dominatore, sta chiedendo a lei, sottomessa, di firmare (se non sapete che cos’è il fisting, meglio per voi).
È quella, invece, in cui, la mattina dopo la loro prima notte di amore, Anastasia scende nella cucina di Christian, nel suo appartamento incredibilmente chic che domina (metafora!) la città, una città moderna con le strade che si diramano verso l’orizzonte come gambe spalancate, e gli prepara la colazione.
Vestita solo con una camicia da uomo, Anastasia ancheggia in modo sexy mentre sbatte le uova: perfetto simbolo di una donna liberata di oggi. Liberata, per i canoni del film, perché ha scelto lei di preparare le uova per l’uomo di cui si sta innamorando. Perché ha scelto lei di mettersi con lui pur sapendo che è uno a cui piace far male alle donne, sempre (per carità) entro i limiti convenuti tra le due parti. Perché ha scelto lei, durante il film, di non aprire mai un libro o accennare un singolo discorso culturale o politico nonostante la sua laurea (decorativa, a quanto sembra) in letteratura inglese.
Il problema è che il film, come prodotto d’intrattenimento, non è fatto male. È trasgressivo al punto giusto, sexy al punto giusto, drammatico al punto giusto, recitato abbastanza bene, con due personaggi che, rispetto al libro da cui è tratto, sono diventati degli esseri riconoscibilmente umani. È fotografato (molto) bene e ha una colonna sonora che venderà molto anche perché – chissà con quale esca economica – i produttori sono riusciti a convincere delle star della levatura di Annie Lennox e Beyoncé a farne parte (non c’era bisogno, forse, di un’altra versione di Crazy in love, ma bisogna ammettere che questa qui è parecchio bella).
Inoltre, è un film tratto da un libro scritto da una donna, adattato per lo schermo da una donna e diretto da una donna, Sam Taylor-Johnson, le cui credenziali artistiche sono garantite dal suo passato da videoartista (nel 1997 ha vinto in premio Illy come giovane artista più promettente alla Biennale d’arte di Venezia).
Ma le sue qualità artistiche e le sue firme al femminile non fanno altro che peggiorare le cose. Perché vuol dire che un film che prende il femminismo in volata e lo ributta verso l’età della pietra non verrà visto, da molti, per quello che è.
Cinquanta sfumature di grigio è da una parte l’ennesima versione di Cenerentola, una specie da Orgoglio e pregiudizio con variante sadomaso, in cui una bella ragazza povera (che in questo caso vuol dire non straricca), impacciata ma indipendente, si innamora di un uomo ricco e arrogante. È un film in cui la lotta femminista si riduce al tentativo di far innamorare e poi “rieducare” l’uomo che ti vuole solo legare, frustare e sculacciare.
Ma non solo. Perché Christian Grey non ricorre agli abusi solo all’interno della sua “stanza segreta”. Dopo il primo incontro segue Anastasia a casa, installandosi in un albergo nei paraggi; quando lei commette l’errore di telefonargli da una festa, piomba lì nell’arco di qualche minuto, presumibilmente perché lei non ha disattivato il servizio localizzazione sul suo smartphone e lui, uomo potente, ha i suoi mezzi. Senza chiederle il permesso, fa vendere il suo vecchio Maggiolino e le regala una coupé rossa fiammeggiante. Le regala anche un nuovo computer per sostituire quello rotto – e la prima cosa che appare quando lei lo accende è un suo messaggio. Quando lei, finalmente preoccupata dal suo controllo ossessivo, torna da Seattle a Savannah, in Georgia, a trovare la mamma (a tre fusi orari di distanza), lui spunta dal nulla, appena dopo averle mandato un sms per dire che non doveva ordinare quel secondo cocktail. La sua reazione? L’accenno di un broncio, niente di più.
Sappiamo tutti come si chiama questo comportamento. È violenza psicologica che può sconfinare in stalking. Il fatto che Anastasia accetti le avances di Christian non cambia niente: lui non le lascia lo spazio per prendere delle decisioni veramente libere.
Si ha l’impressione che forse c’è stata una fase durante la scrittura della sceneggiatura in cui gli abusi di Christian erano ritratti più onestamente. Come abusi. Ma ne sono rimaste poche tracce nella versione finale. Fornire a Christian una backstory in cui ha a sua volta subito degli abusi quando era piccolo, è solo la clausola di recesso di una sceneggiatura disonesta. E lei, tornando sempre da lui, diventa la classica vittima di abusi recidiva. L’idea che una donna può aggiustare un uomo “rotto” con la sola forza dell’amore è una classica illusione, presente in tanti casi di violenza domestica.
In Gran Bretagna, un gruppo che si chiama 50 shades of domestic abuse sta organizzando una protesta per l’anteprima del film a Londra. Negli Stati Uniti è stata lanciata una campagna dal nome 50 dollars not 50 shades, per incoraggiare le persone a donare 50 dollari alle associazioni che combattono la violenza domestica invece di spenderli al botteghino. Sono piccole iniziative che probabilmente saranno schiacciate dal rullo compressore del battage mediatico intorno al film, ma sono importanti.
Ma forse la cosa più disgustosa dell’intera vicenda è il cattivo gusto dimostrato nella scelta della data di uscita mondiale del film. Buon san Valentino a tutti!"

Visto che sia il libro che il film hanno riscosso particolare successo proprio tra il pubblico femminile, c'è da chiedersi come mai, dopo aver tanto lottato per liberarci della discriminazione culturale che ci portiamo dietro da secoli e raggiungere una situazione paritaria fra i sessi (e c'è ancora molto da lottare!), una donna dovrebbe esaltarsi fino ad identificarsi con una schiava sessuale e le sue avventure stereotipate.
Purtroppo, ancora oggi, sono tante le donne che assumono un atteggiamento di sottomissione nel rapporto di coppia e se si pensa che solo in Italia una donna ogni due giorni viene uccisa, una su tre nel corso della sua vita è stata vittima di aggressività maschile e quasi sette milioni hanno subito violenze, un film di questo stampo mi pare altamente diseducativo per le nuove generazioni!
Voi avete letto il libro? Avete visto il film?
Cosa ne pensate?


Questo il link dell'articolo originale: Cinquanta sfumature di abusi

lunedì 9 febbraio 2015

Album di famiglia - Amici speciali



Un mesetto fa sono stata contattata per la prima volta da un'Azienda che mi ha proposto un suo prodotto in omaggio in cambio di una recensione.
Si tratta della Pixum, azienda specializzata nel ramo dei servizi di stampa digitale online.  

Inizialmente ero un po' titubante e non sapevo se accettare perchè il mio blog non è nato come vetrina pubblicitaria, ma come spazio di condivisione. Poi, proprio riflettendo su questo, mi sono detta: "potrei anche condividere il fatto di aver testato un prodotto valido!"
La risposta è stata: "perchè no?"
In fondo che male c'è a testare un prodotto e, se valido, consigliarlo ad altri? Se poi, una volta ricevuto il prodotto, non mi avesse soddisfatto pienamente, avrei potuto scriverlo nella recensione, ero libera di scrivere ciò che volevo!
Mi ha aiutato nella decisione l'aver visitato il loro sito ed aver visto i loro prodotti, che mi sono sembrati subito molto validi e con un buon rapporto qualità/prezzo. 

Così ho deciso di accettare la loro proposta e, dopo aver ricevuto l'omaggio, eccomi qui a parlarvene.

La Pixum ha un sito web attraverso il quale si possono creare stampe delle proprie foto digitali, fotolibri, poster e gadget personalizzabili come tazze, t-shirt, puzzle, calendari e molto altro.
Il prodotto che mi è stato offerto di provare è un fotolibro, che mi sono divertita a creare, con le mie foto, attraverso l'apposito software  scaricabile dal sito.  
Si possono scegliere vari formati, tipi di copertine, il numero di pagine, l'impaginazione, il tipo di carta, di colori e di sfondi.

Vari tipi di copertine ed impaginazione
Io ho scelto il formato verticale con copertina rigida e carta fotografica satinata.

Quello che differenzia questa azienda dalle altre del settore, a mio parere è il software, che presenta un'interfaccia grafica pulita ed intuitiva e che permette di procedere in poco tempo alla creazione del proprio fotolibro senza farsi scoppiare la testa solo per capire come funziona il programma.
Per ogni pagina si può scegliere un layout differente, posizionando una foto a tutta pagina oppure inserendone fino a 14 per pagina, anche se è consigliato inserirne al massimo 3 o 4 per un miglior risultato. Ogni pagina può avere un diverso colore di sfondo, differenti grafiche e numerose cornici e fregi per arrichire le foto. Il sistema di inserimento testo è facile e permette anche testi lunghi oltre alle semplici didascalie. 
Le foto possono anche essere impreziosite da moltissimi tipi di maschere ed ombreggiature e sono disponibili svariate clipart per una migliore personalizzazione.
Grazie al software, installato sul proprio pc, le foto vengono caricate immediatamente ed è possibile dedicare tutto il tempo che si vuole alla creazione del fotolibro, anche in più riprese e questo per me è stato fondamentale perchè ho potuto realizzarlo con i miei tempi, in più giorni, dedicandogli il tempo che avevo disponibile di volta in volta.
Creare il fotolibro è la parte più divertente, quella in cui si può maggiormente dar sfogo alla propria creatività....c'è solo l'imbarazzo della scelta tra le varie possibilità.

Una volta completata la creazione ho inviato l'ordine e in soli sette giorni, tra realizzazione, spedizione e consegna, mi è arrivato a casa e mi sono trovata tra le mani un ottimo prodotto. 
La copertina è di buona qualità, come anche la rilegatura, le pagine sono di un cartoncino di discreta grammatura e le stampe sono nitide e brillanti.
La qualità del fotolibro Pixum è stata per me una bella sorpresa, anche quelle foto che sul mio pc non erano proprio perfette, grazie all'ottimizzazione sono risultate perfette una volta stampate sul fotolibro.

Il Fotolibro Pixum è anche un ottimo modo di realizzare un regalo unico e personalizzato per le persone care, raccogliendo gli scatti delle vacanze estive o della festa in famiglia o del matrimonio ed impaginando in pochi click un libro professionale da regalare.
Secondo me il fotolibro Pixum, grazie alla possibilità di aggiungere testi anche molto estesi, può essere utilizzato in maniera creativa anche per altre finalità.
A me sono venute in mente alcune idee:
- per un food blogger o un appassionato di cucina, come libro che raccolga le migliori ricette, con tutorial fotografico;
- per un poeta, come raccolta delle proprie poesie, illustrate con le foto più rappresentative;
- per un musicista, come raccolta dei testi delle migliori canzoni con le proprie foto mentre le si sta suonando;
- per gli appassionati di aforismi, come raccolta di quelli preferiti  e le foto che più li rappresentano;
- per gli artigiani creativi, come catalogo per presentare le proprie creazioni artigianali.

E voi, avete altre idee per utilizzarlo creativamente?




Ho intitolato il mio fotolibro "Album di famiglia - Amici speciali" ed é una raccolta di foto dei tanti animali che fanno parte o hanno fatto parte della nostra famiglia.
Alcuni di questi amici speciali non ci sono più e avere fra le mani un vero libro che riunisce tutte le loro più belle foto che ricordano i momenti speciali passati con loro è stato emozionante.
Ecco qualche immagine del mio fotolibro...











Ed ecco qualche dettaglio delle cornici e delle clipart....







Insomma, un fotolibro è un ottimo mezzo per custodire in modo creativo i propri ricordi e realizzarlo con Pixum è sicuramente un'ottima scelta!
E voi conoscete la Pixum?
Avete mai fatto un fotolibro?
Cosa ne pensate?


lunedì 2 febbraio 2015

Bastoncini di ceci al curry

E' da un po' che volevo condividere con voi questa ricetta che avevo trovato in rete tempo fa, ma ogni volta che cucinavo questi deliziosi bastoncini di ceci, mi dimenticavo di fare le foto della preparazione. 
Oggi finalmente mi sono ricordata!
Purtroppo non ricordo più su quale sito avessi trovato la ricetta e non posso quindi citarne la fonte. (aggiornamento: grazie alla segnalazione di Valentina di Parole Vegetali ho ritrovato la ricetta originale, che è di Camiria di Una V nel piatto
Nella ricetta originale erano previste più spezie ma provando un po' di varianti, alla fine ho preferito optare per il solo curry.
E' una ricetta piuttosto semplice, ma questi bastoncini sono deliziosi! 


Sembrano patatine fritte e l'accompagnamento ideale è una salsa come la maionese o il ketchup, infatti finora li avevo sempre accompagnati con ketchup fatto in casa, autoprodotto seguendo questa ricetta.


Se non avete mai provato a fare in casa il ketchup, provate questa ricetta di Liliana Paoletti, in arte La Regina del Sapone e assaggerete il ketchup più buono che avete mai mangiato!


Oggi ho voluto provare ad accompagnare i bastoncini anche con un'altra salsina, quella alla menta di Manuel Marcuccio, inserita anche nel suo libro Uno Cookbook. Si tratta di una salsina di tofu alla menta, molto fresca e piacevole, anche se forse non proprio adatta per questi bastoncini di ceci al curry, perchè la menta copre un po' troppo il sapore dei bastoncini. Ad ogni modo provatela e poi mi saprete dire.

Ecco le ricette:

Bastoncini di ceci al curry

Ingredienti:
- 100 gr di farina di ceci 
- 25 gr di farina di mais fioretto
- 25 gr di farina di riso
- 650 gr di acqua 
- curry secondo il vostro gusto
- sale
- olio extravergine di oliva

Mettere a bollire l'acqua e, quando bolle, salare ed aggiungere il curry. 
Versare quindi le farine a pioggia dentro l'acqua bollente, mescolando con una frusta e facendo attenzione a non formare grumi. Cuocere, mescolando, per una decina di minuti.
Versare il composto in un contenitore rettangolare ed aspettare che si raffreddi.


Quando questa sorta di polenta si sarà compattata e raffreddata, rovesciarla su un tagliere di legno e tagliarla a strisce formando degli stick, che andranno poi adagiati su una teglia rivestita di carta da forno e unta con l'olio.

Preriscaldare il forno a 200°, infornare e cuocere per 30 minuti, finchè diventeranno dorati.


Vanno serviti caldi, accompagnati dalla salsa che preferite.




Salsina di tofu alla menta

Ingredienti: 
- 200 gr di tofu cremoso 
- 20 foglie di menta fresca più altre per decorare
- 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
- il succo di un limone
- sale

Versare tutti gli ingredienti in un contenitore e frullare con il frullatore ad immersione fino ad ottenere una crema omogenea.





Mettere in frigorifero per almeno un'ora.
Servire fredda in una ciotola, decorando con foglioline di menta fresca.




E' una salsina veramente fresca e piacevole e trovo sia ottima anche da mettere sui pomodori o per un pinzimonio di verdure!

Beh, se provate fatemi sapere cosa ne pensate.
Buon appetito!


Con questo post partecipo al linky party di Alex
 
Linky Party 2015
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