lunedì 29 giugno 2015

Meravigliosa lavanda!

Mi rendo davvero conto che è estate quando vedo in giardino i miei due cespugli di lavanda fioriti e sento l'intenso ed inebriante profumo dei loro fiori!



Hanno sempre molti visitatori come le api, i bombi e le farfalle, che volano da un fiore all'altro "assaggiandoli" tutti. 






Oggi ho raccolto gli steli fioriti, non tutti però perchè mi spiaceva lasciare a bocca asciutta i numerosissimi visitatori che svolazzavano lì intorno mentre li raccoglievo.....così ho condiviso questi meravigliosi e profumatissimi fiori con loro, lasciandone un po' sulle piante :-)

La lavanda, grazie alle innumerevoli proprietà dei suoi olii essenziali, è molto utilizzata in fitoterapia.
Contiene principi attivi che conferiscono alla pianta azione sedativa e calmante sul sistema nervoso, utile quindi in caso di stress, ansia, nervosismo, insonnia e mal di testa.
La lavanda vanta anche proprietà antinfiammatorie, antibatteriche, analgesiche e cicatrizzanti, è infatti utilizzata per alleviare il prurito, anche in caso di punture di insetti, per detergere piaghe e ferite, per alleviare il dolore delle bruciature.
Ha anche virtù antireumatiche e viene quindi utilizzata per alleviare dolori muscolari e di origine articolare, come sciatica, torcicollo e lombaggine.
Questa meravigliosa pianta, che è davvero un dono prezioso della natura, ha anche proprietà balsamiche e decongestionanti ed è quindi un valido aiuto in caso di raffreddore. 



L'olio essenziale della lavanda viene estratto con il metodo della distillazione ed è sicuramente l'olio essenziale che non dovrebbe mai mancare in casa, perchè è quello tra i più utili e versatili.

Utilissimo per purificare la stanza di un ammalato, in quanto stimola le difese immunitarie, è calmante ma anche tonificante e antidepressivo.
L'olio essenziale di lavanda concilia il sonno di adulti e bambini, basta metterne poche gocce sul cuscino.

La lavanda è sicuramente la pianta più utilizzata anche in campo cosmetico e viene utilizzata per la preparazione di acque profumate, saponi, creme per il corpo e per il viso, soprattutto per pelli impure.

Gli usi della lavanda non finiscono certo qui, perchè viene utilizzata anche in cucina.....con i fiori di lavanda si preparano formaggi, risotti, marmellate, biscotti, torte, muffins, gelati, liquori.

Io utilizzo la lavanda del mio giardino per preparare gli oleoliti, per arricchire i miei saponi, per confezionare i profumatori per i cassetti e per riempire piccoli cuscinetti da portare a letto per conciliare il sonno.







Se avete anche voi della lavanda e volete provare a realizzare l'oleolito, ecco come fare:

Oleolito di lavanda

Cos'è l'oleolito? 
L' oleolito non è altro che il risultato della macerazione di una pianta in olio vegetale.
Si possono fare oleoliti con molte piante, utilizzando varie parti della pianta come foglie, fiori, frutti, sia fresche che secche (vedi post).
L'oleolito di lavanda si può preparare sia con i fiori freschi che con quelli secchi, io preferisco farlo con quelli secchi perchè utilizzando i fiori freschi si rischia che si formi troppa umidità dentro il barattolo che farebbe irrancidire l'olio più facilmente. 


Quindi prima di tutto si deve far essiccare la lavanda, appendendo i mazzetti a testa in giù, in un luogo fresco e asciutto.
La particolarità della lavanda è che i suoi fiori, anche essiccati mantengono il loro profumo anche per anni (io ho utilizzato quelli che avevo ancora dall'anno scorso e sono profumatissimi!).
Riempire un barattolo di vetro munito di coperchio ermetico, pulito e asciutto, con i fiori di lavanda essiccati (riempire per circa tre quarti del barattolo) e ricoprire con olio extravergine di oliva biologico o olio di girasole biologico. Riempire il barattolo fino ad arrivare ad un paio di centimetri dalla bocca del barattolo. 



Io utilizzo l'olio di oliva quando faccio l'oleolito da utilizzare nei saponi, mentre per quello che utilizzo per i cosmetici o direttamente sulla pelle uso l'olio di girasole che ha un odore più delicato e tende ad irrancidire meno facilmente di quello di oliva.
Chiudere quindi il barattolo con il suo coperchio, rivestirlo con carta stagnola ed esporlo al sole per circa 15 giorni, avendo l'accortezza di ritirarlo al buio alla sera e scuoterlo almeno una volta al giorno.


Questo metodo si chiama "a digestione solare" , con il quale la luce solare aiuta a trasferire i principi attivi dalla pianta all'olio.
Questo metodo ha il vantaggio di velocizzare il processo di estrazione dell'olio essenziale contenuto nei fiori.
Se fate l'oleolito in un periodo senza sole o se pensate sia troppo complicato dover ogni giorno esporre il barattolo al sole per poi ritirarlo la sera, potete utilizzare il metodo della digestione a freddo, procedimento più lento che prevede di lasciare il barattolo per circa 40 giorni in un luogo asciutto e buio (può anche essere semplicemente un armadietto) avendo sempre cura di scuotere il barattolo almeno una volta al giorno.
Trascorso il tempo di "estrazione" si passa al filtraggio.
Mediante un imbuto, rivestito con un telo di cotone o di garza, versare l'oleolito in una bottiglia di vetro scuro, avendo cura di spremere bene il telo con i fiori per estrarre la maggior quantità di essenza.

L'oleolito di lavanda è ottimo per le gambe stanche ed appesantite perchè stimola la microcircolazione, è ottimo in caso di scottature e punture di insetti, perchè calma il prurito e l'irritazione, si può massaggiare sul viso in caso di acne e su muscoli ed articolazioni in caso di dolori perchè è antidolorifico e antireumatico. Spalmato sulla pelle è ottimo anche per tener lontani gli insetti fastidiosi come le zanzare.


E voi come utilizzate la lavanda? Create qualcosa di particolare con i suoi fiori? Qualche ricetta culinaria?

Con questo post partecipo alla raccolta
 
Scadenza il 9 agosto 2015

domenica 21 giugno 2015

Tristi dipartite, dolci crudisti e il vincitore del contest

Oggi è il 21 giugno, primo giorno d'estate :-)

Per me questa estate inizia un po' tristemente....negli ultimi quindici giorni sono morti uno dei miei conigli, Gas ed uno dei miei gatti, Gandhi. 
Il primo a causa di un malassorbimento delle sostanze nutritive causato probabilmente da un'insufficienza renale dovuta a problemi genetici...praticamente mangiava continuamente senza però "nutrirsi" e pian piano ha perso tutta la muscolatura, fino a non riuscire più a muoversi. 
Abbiamo provato varie cure, ma nulla sortiva effetto. 
Il veterinario mi ha spiegato che probabilmente il suo era un difetto genetico in quanto i "conigli da carne" non sono in alcun modo selezionati in questo senso. I cosiddetti "conigli da carne" (il mio Gas era uno di loro) sono allevati con l'intento di ucciderli entro i primi sei mesi d'età, pertanto non si pone alcuna attenzione al fatto che si accoppino tra fratelli, figli e genitori, ecc., anzi solitamente chi ha questo tipo di allevamento inizia con due conigli, probabilmente fratelli e da lì fa partire l'allevamento di generazioni di conigli con conseguenti debolezze genetiche. 
Abbiamo dovuto prendere la triste decisione dell'eutanasia, perchè ormai si faceva la pipì addosso e stava perennemente immobile, era uno strazio vederlo così!
Gandhi invece (che ci ha scelto autonomamente qualche anno fa come compagni di vita arrivando a casa nostra e pretendendo a gran voce di far parte della nostra famiglia :-) ), aveva la FIV (aids dei gatti) e la FELV (leucemia felina), entrambe malattie che indeboliscono il sistema immunitario e nell'ultimo periodo aveva avuto un crollo, iniziato con un raffreddore e finito con l'indebolimento totale.
Anche per lui abbiamo tentato di tutto, lo nutrivo forzatamente con una siringa ad omogeneizzati, ma alla fine non riusciva neanche più a stare in piedi, vomitava e si faceva pipì addosso....dal bellissimo gattone che era, è diventato un fuscello! Non ce la facevamo più a vederlo in quello stato ed abbiamo deciso per l'eutanasia anche per lui, che ora riposa nel nostro giardino <3
Quindi potete immaginare il mio stato d'animo di quest'ultimo periodo, ma la morte fa parte della vita e va accettata anch'essa, anche se il pensiero di non rivedere più qualcuno che ami è terribile e ogni gesto ti ricorda qualcosa di particolare di chi non c'è più, ma resterà sempre nel tuo cuore!
Beh, ora cerco di superare la tristezza e di ricordare tutti i momenti belli che ci sono stati insieme e le risate che ci ha regalato per le cose buffe che faceva....

Ma bando alla tristezza, parliamo di cose più allegre...

Oggi ho partecipato ad un corso di cucina, il tema erano i dolci vegani crudisti.

Per chi non conoscesse l'alimentazione crudista, si tratta di un'alimentazione basata principalmente sul consumo di cibi naturali crudi. Generalmente il crudismo è privo di prodotti di origine animale e i cibi non vengono mai trattati ad una temperatura superiore ai 45°. 
Adottare quanto più possibile un'alimentazione crudista  aiuta il nostro corpo a disintossicarsi ed autoguarirsi, aiutandoci a ritrovare salute, vitalità e forma perfetta.

I protagonisti del corso al quale ho partecipato oggi erano svariati golosissimi dolci tra cui tartufini in varie versioni, una torta al limone, una torta con farina di carrube e banane, una torta energetica con frutta secca e cacao e un tiramisù.






Il mio preferito, oltre ai vari tartufini che sono bocconcini golosissimi sempre graditi, è stato il tiramisù, che è tipo un semifreddo fresco e goloso!
E in questa stagione cosa c'è di meglio di un dolce fresco, goloso e che non bisogna neanche cuocere? 
Se volete provarlo ecco la ricetta: 

1° strato
Per fare il primo strato, la base, tritare in un mixer 150 gr. di noci con 6 datteri, quindi disporre l'impasto ottenuto all'interno di un contenitore da frigo in vetro, premere bene e riporre in freezer.

2° strato 
Il secondo strato è composto da una crema di datteri che si ottiene mettendo 400 gr. di datteri in ammollo con 310 ml. di acqua per almeno due ore, quindi si frulla tutto, datteri e acqua, fino ad ottenere una crema. Mettere da parte circa un terzo della crema, che servirà per il terzo strato, e a quella rimanente aggiungere 50 gr. di olio di cocco e 20 gr. di cacao sciolto in 50 ml. di acqua. Frullare ancora e disporre la crema ottenuta sopra il primo strato, quindi riporre il contenitore nuovamente in freezer.

3° strato
Per il terzo strato mettere nel mixer la crema di datteri messa da parte precedentemente, 200 gr. di farina di mandorle, 200 ml. di latte di mandorle, un po' di succo d'agave, 3 cucchiai di olio di cocco, un cucchiaino di vaniglia e frullare finchè tutto sia ben amalgamato. Quindi disporre la crema ottenuta sopra gli altri due strati e riporre in freezer per 5 o 6 ore, finchè non si sia indurito bene.

Tirare fuori dal freezer qualche ora prima di servirlo e prima di tagliarlo spolverare la superficie con cacao e scaglie di cioccolato.

A me è piaciuto moltissimo!

Ricordate il compleanno del mio blog? Avete partecipato ai festeggiamenti? Ricordate che oggi, oltre ad essere il primo giorno d'estate è anche il giorno dell'estrazione del vincitore?
Ebbene, stasera ho estratto il vincitore, attraverso il sito Random.org. e.....

......rullo di tamburi....il vincitore è:


Il numero 14 è abbinato a Vivy, del blog La mia vita aspettandoti
Ecco cosa riceverà la carinissima Vivy




Spero ti piacerà, Vivy, questo piccolo dono :-)

Grazie a tutti per aver partecipato!

sabato 6 giugno 2015

Crumble di ciliegie

Qualche giorno fa una mia collega mi ha regalato un enorme cestino di buonissime ciliegie appena raccolte dal suo albero. Oltre al fatto che sono buonissime e dolcissime, apprezzo sempre moltissimo i doni provenienti da orti e frutteti, sono per me doni molto preziosi! 
Ho contraccambiato con un paio di barattoli di carciofini sott'olio che ho fatto un mesetto fa in quantità industriale ^_^ (ho passato quattro giorni a pulire carciofi!!!)

Tornando alle ciliegie, ero quindi alla ricerca di ricette particolari per farci qualcosa di diverso dal solito, finchè un'altra mia collega mi ha detto di aver fatto un crumble di ciliegie.

Il crumble è una tipica preparazione anglosassone caratterizzata da un composto sbricioloso a base di farina, burro e zucchero con cui si ricopre della frutta succosa. Ne esistono anche delle versioni salate, nelle quali si omette ovviamente lo zucchero e si utilizza la verdura al posto della frutta.

Il crumble mi è sembrata un'alternativa perfetta per le mie ciliegie e così le ho chiesto la ricetta .....qualche piccola modifica e ... fatto!
In pochissimo tempo ho preparato questo golosissimo dolce, vegan e gluten free!



Se anche voi volete gustare questi deliziosi frutti in maniera diversa e volete provare questo crumble, ecco la semplicissima ricetta:

Ingredienti:

  • 500 gr. di ciliegie
  • il succo di un'arancia (oppure 1/2 bicchiere di succo di mela)
  • 200 gr. di farina di riso
  • 100 gr. di mandorle
  • 100 gr. di zucchero di canna
  • 30 gr. di sciroppo d'agave
  • 100 gr. di olio di mais
Per prima cosa si lavano e si snocciolano le ciliegie, poi si mettono in una ciotola e si irrorano con il succo di un'arancia o mezzo bicchiere di succo di mela e si lasciano ammorbidire per una quindicina di minuti. Io avevo ancora un'arancia e così ho usato quella ma credo sia perfetto anche il succo di mela.


 Poi si tritano le mandorle, fino ad ottenere una farina.

Quindi si prepara un impasto molto friabile con la farina di riso, lo zucchero di canna, le mandorle tritate, lo sciroppo d'agave e l'olio di mais. Si lavora l'impasto con le mani, sbriciolandolo.
L'impasto rimarrà molto granuloso e "bricioloso".



Infine si fodera una tortiera per crostate con carta da forno, si versano dentro le ciliegie, livellando per coprire tutto il fondo della tortiera e si ricopre con l'impasto, sbriciolandolo uniformemente sulle ciliegie.




Quindi si inforna a 180° in forno già caldo per 20 minuti. Gli ultimi 5 minuti si accende il grill superiore del forno affinchè si formi una bella crosticina sulla superficie.

Quando sarà bella dorata, si toglie dal forno e si lascia intiepidire  prima di gustarla. 



Se si utilizza una tortiera grande il crumble andrà poi versato nei piatti a cucchiaiate, altrimenti una valida alternativa è fare delle monoporzioni in piccole cocottine in ceramica, evitando così anche il rivestimento con la carta da forno. Soprattutto se si hanno ospiti la presentazione delle monoporzioni è molto più elegante.......nel mio caso eravamo solo mio marito ed io e l'abbiamo mangiata direttamente a cucchiaiate dalla tortiera ^_^

A noi è piaciuta moltissimo, supergolosa ma allo stesso tempo leggera!

 
Con questo post partecipo al contest "Di cucina in cucina" di giugno-luglio 2015 "Le ciliegie" di Barbara ospitato dal blog Sabrinaincucina



lunedì 1 giugno 2015

Sabato alla festa del baratto

Ieri ho partecipato alla Festa del Baratto che è stata organizzata nella città dove vivo dall'associazione Sanremo Sostenibile.



E' stata una bella giornata che, oltre a permettere lo scambio di oggetti, ha permesso alle persone di conoscersi, incontrarsi, scambiarsi idee, condividere interessi.
A me ha permesso di reincontrare alcune belle persone e di conoscerne altre che, pur vivendo nella stessa piccola città e condividendo gli stessi interessi, non conoscevo! Mi sono anche prenotata per partecipare ad un corso di dolci crudisti ^_^
La festa si è svolta durante il pomeriggio all'interno del bellissimo parco di Villa Ormond, tra i banchi allestiti sotto i gazebo posizionati davanti alla villa, sede dell'Istituto Internazionale del Diritto Umanitario.


Ognuno dei partecipanti alla festa ha portato delle cose da barattare tra cui abbigliamento, libri, oggetti per la casa, giocattoli, bigiotteria. All'ingresso gli oggetti venivano selezionati dagli organizzatori i quali gli assegnavano un valore in "punti scambio". Si potevano quindi scegliere altri oggetti ai quali si era interessati, consegnando i punti ricevuti. Questo tipo di baratto "indiretto" viene detto  baratto asincrono.
Io ho portato qualche libro di cucina, qualche oggetto per la casa, qualche zainetto e un frigo portatile da pic nic e in cambio mi sono portata a casa una sciarpina, un cardigan, due magliette, tre libri e una bellissima collana di perline arancioni. ^_^
Sono stata molto soddisfatta di questi scambi.......mi sono liberata di oggetti che non utilizzavo e che occupavano spazio in casa, senza però gettarli ed evitando così uno spreco di risorse e un accumulo di spazzatura e in cambio ho ottenuto qualche nuovo (per me) capo di abbigliamento e qualche nuova lettura!
Gli oggetti che sono rimasti senza un nuovo proprietario alla fine della giornata di baratto sono stati donati ad assiciazioni benefiche.
Alla fine della giornata c'è stata anche un' interessante conferenza a cura di Fabiola Latella, laureata in economia sociale (percorso all'interno della laurea in economia dedicata ai sistemi di gestione aziendale che si orientano verso politiche di responsabilità sociale) che ha spiegato l'importanza del baratto, il cui scopo è quello di favorire lo scambio, il riutilizzo ed il riciclo di oggetti di uso quotidiano, evitando di incrementare la quantità di rifiuti ed allo stesso tempo evitando lo spreco di risorse necessarie per produrre nuovi oggetti, nell'ottica di un'economia ecosostenibile e di solidarietà sociale.
Ha spiegato che stiamo consumando, a livello mondiale, le risorse di 1,6 Pianeti Terra e a livello Italia addirittura quelle di 4 Pianeti.....peccato che ne abbiamo uno solo!
Perciò cambiare rotta e rivedere consapevolmente il nostro ruolo di consumatori è assolutamente indispensabile e il baratto è una di quelle buone pratiche che vanno in questa direzione.
Al termine della conferenza c'è stato l'apericena vegano a buffet con tante buonissime pietanze (purtroppo ho scordato di fotografare il buffet....era bellissimo!). In cucina c'era Michela, proprietaria dell'unico ristorante vegano della zona che purtroppo aveva chiuso alla fine dell'anno scorso.......ma, con mia grande gioia, ho scoperto che a luglio aprirà un nuovo ristorante vegetariano/vegano, ....Zoé....evviva!!!^_^
Ecco qualche foto di questa bella giornata.....









La conferenza

Il mio "bottino" del baratto ^_^

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