domenica 13 settembre 2015

Accogliere.....




In queste ultime settimane su giornali, telegiornali, internet e qualsiasi altro mezzo di informazione si sono susseguite un'infinità di notizie sull'emergenza umanitaria in corso in tutta Europa riguardante migranti e rifugiati.
Ci troviamo davanti al più grande fenomeno migratorio mai visto.
Persone disperate costrette a lasciare il proprio paese, in fuga da guerre, dittature spietate, torture ed un'infinità di violazioni dei diritti umani, che rischiano la propria vita affrontando estenuanti viaggi strapagati a trafficanti senza scrupoli.... in mare, stipati su barconi o via terra, nascosti dentro i camion, ognuno con la propria storia, le proprie paure, i propri sogni.
Le tragedie sono ormai all'ordine del giorno, morti in mare o su camion abbandonati e le foto di bambini annegati ritrovati sulla spiaggia risvegliano anche la coscienza di chi finora non si era preoccupato affatto di queste anime disperate.
Nonostante questo risveglio della coscienza collettiva, purtroppo  capita ancora spesso di sentir dire o leggere sui social anche molti commenti irripetibili, totalmente privi di umanità, compassione, solidarietà e carità.
Ma io amo pensare che questa sia solo una minoranza e che la maggior parte delle persone sia ancora capace di provare empatia verso chi sta vivendo il dolore di una vita colpita da grandi tragedie. 
E fortunatamente ho letto anche articoli che vanno oltre al dibattito sul come e se sia giusto accogliere chi fugge dal proprio paese e raccontano di una bella Umanità, di persone compassionevoli che danno per scontato che chi è in difficoltà debba essere aiutato, comuni cittadini che decidono di dare il loro aiuto, offrendo ospitalità, cibo, acqua, vestiti, elettricità.
Se la politica latita, i comuni cittadini di tutto il mondo si rimboccano le maniche, compiendo piccoli grandi gesti di solidarietà.
Certo questo grande fenomeno migratorio non sarà temporaneo e la sua gestione nel lungo periodo dovrà necessariamente prevedere una politica che miri a cambiare le condizioni politiche, economiche e religiose dei paesi da cui provengono gli immigrati, ma nel frattempo è nostro obbligo morale accogliere chi bussa, disperato, alla nostra porta.

Riporto qui il testo di un articolo, quello di Internazionale, che a me è piaciuto molto perchè racconta semplicemente  di queste Grandi Persone che vanno oltre le parole, che fanno i fatti  e danno un senso alla parola "accoglienza" e che sono spesso l'unico aiuto per migranti e rifugiati, quell'aiuto che dovrebbe essere garantito dai governi ma che purtroppo non c'è.
Su queste persone c'è da riporre la fiducia e la speranza per una nuova Umanità, più giusta per tutti, al di là di confini e frontiere!



"Padre Efstratios Dimou è un prete ortodosso di 57 anni. Tutti lo chiamano Papa Stratis. Vive nel villaggio di Kalloni, sull’isola di Lesbo, in Grecia. “Ogni giorno arrivano tra le cento e le duecento persone”. Rifugiati che hanno bisogno di aiuto. Papa Stratis, insieme a un gruppo di volontari, gli dà pane, acqua, latte, scarpe, vestiti, coperte, lenzuola.  Dominique Mégard ha 66 anni. È un informatico in pensione e vive nel nord della Francia. Va tutti i giorni nell’accampamento di Calais con un paio di generatori elettrici, così i migranti che vivono lì possono ricaricare i loro telefoni e restare in contatto con le famiglie.
Sarah Morpurgo coordina a Londra The bike project, un gruppo di meccanici che ripara vecchie biciclette per i rifugiati che arrivano nella capitale britannica.  Angelique e Onno Bos erano in vacanza a Lesbo con i quattro figli. La sera prima di tornare a casa, in Olanda, hanno deciso di cancellare il volo per restare ad aiutare i rifugiati che per tutta l’estate sono sbarcati sull’isola. Jaz O’Hara ha 25 anni e fa su e giù tra il Kent, dove vive, e Calais, in Francia. Porta gli aiuti che raccoglie tra i suoi amici su Facebook.
Food not bombs è un gruppo di volontari che preparano da mangiare per le famiglie di migranti che arrivano a Budapest: cucinano con gli ingredienti donati dai mercati della città.  Szeged è una città nel sud dell’Ungheria, al confine con Serbia e Romania. Decine di abitanti si sono organizzati per dare assistenza legale ai rifugiati di passaggio. Il gruppo si chiama MigSzol Szeged.
Da mesi decine di volontari si danno il cambio per preparare da mangiare al Baobab di Roma, l’unico centro d’accoglienza in Europa gestito dagli stessi migranti. Mareike Geiling e il suo fidanzato, Jonas Kakoschke, vivono a Berlino. Hanno lanciato un sito, Flüchtlinge willkommen, per mettere in contatto i migranti con i berlinesi che vogliono ospitarli. Più di settecento persone hanno già deciso di aprire le loro case. Fethullah Üzümcüoğlu ha 24 anni, Esra Polat ne ha 20. Si sono appena sposati e hanno deciso di usare tutti i soldi della lista di nozze per dare da mangiare ai rifugiati siriani di passaggio nella loro città, Kilis, nel sud della Turchia, al confine con la Siria. Nelle foto del loro matrimonio li si vede ancora vestiti a festa mentre servono da mangiare a una fila di persone. Quattromila in un pomeriggio. 
In tutta Europa si moltiplicano le storie di comuni cittadini che decidono di accogliere i migranti e di aiutarli, di organizzarsi per fare quello che politici e governi dovrebbero fare ma non fanno. Sono storie che non finiscono in prima pagina e non aprono i telegiornali, ma restituiscono un senso all’idea di Europa." 



12 commenti:

  1. QUANTE PERSONE STUPENDE ESISTONO AL MONDO, CONCORDO COMUNQUE CON TE, SENZA L'AIUTO DEL GOVERNO, COME SI FA AD AFFRONTARE UN'EMERGENZA SIMILE????SONO SENZA PAROLE........BACI SABRY

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    1. Ciao Sabry!
      Già, speriamo in un vero cambiamento della politica estera affinchè queste persone non siano costrette a lasciare i loro paesi....
      A presto
      Serena

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  2. Ammiro tutto coloro che fanno qualcosa di concreto, non parole ma fatti, pero' sinceramente qui siamo sempre + poveri pure noi, come si fa ad aiutare gli altri quando avremmo bisogno pure molti di noi di aiuto? è una guerra tra poveri, coi ricconi e i politici che ci guardano dai loro alti scranni......ben detto ora da Papa Francesco di aprire conventi ,chiese, canoniche e quant'altro ai migranti.....che diano il buon esempio non solo parlare dal pulpito di carità cristiana......

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    1. Beh, nonostante anche nel nostro paese ci siano molte persone bisognose, non abbiamo certo a che fare con guerra, dittatura, torture........la loro situazione a casa loro credo sia davvero tragica, neanche paragonabile a quella del più povero dei nostri concittadini....
      Già, sono perfettamente d'accordo, la carità cristiana dovrebbe essere dimostrata proprio in queste occasioni, perciò mi auguro che seguano l'invito del Papa e che mettano davvero in pratica quello che dovrebbero fare sempre....aiutare il prossimo!
      ciao, buonanotte
      Serena

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  3. Il fallimento di una classe sociale è anche questo: superbia ed egoismo. Positivismo e gioia di fare, sono le armi pacifiche della collaborazione.

    Questo è un messaggio personale rivolto a chi oggi si ostina nel rifiutare tolleranza e solidarietà, a respingere ogni azione d'aiuto ed accoglienza, a chi crede che il razzismo sia lontano ed appartenga solo ad altri:

    "Non guardare l’extracomunitario, l’immigrato, lo straniero, il diverso, come un nemico che ti possa rubare il pane o la casa. No, non ce n’è bisogno! Lui ti sta già osservando con disprezzo privo di rancore. Se ne frega del tuo odio! Lui, “l’uomo nero”, ha visto ben altro nel mondo! Non fregartene di parlare con lui, avrai molto da imparare! Perchè?
    Oggi hai molto di più da apprezzare, e molto meno da rinnegare! Sì, perchè la tua vita non è poi così male, non è poi tanto poco dignitosa, soprattutto se hai il tempo e la possibilità di leggere queste parole, parole scritte da uno come te, che non ha un odio profondo per te e per ciò che sei...solo tanta tristezza mista a pena di compassione per quello che non fai e che invece potresti."

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    1. E' vero, per quanto la nostra vita ci possa sembrare brutta non è neanche minimamente da paragonare alle tragedie che queste persone (e molti sono bambini!) sono spesso costrette a vivere......e dalle quali fuggono giocandosi la vita!

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  4. Per gentile condivisione invito tutti alla lettura di questo articolo:
    https://robertocontestabile.wordpress.com/2015/04/23/cera-una-volta-un-fuggiasco/

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  5. Le PiccoleGrandiPersone sono quelle che fanno la differenza.
    Bellissimo articolo Serena, grazie per averlo condiviso. =)
    Dani

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    1. Siamo abituati a pensare che solo i grandi gesti e le persone importanti e potenti possano fare la differenza e cambiare il mondo, invece credo proprio che il mondo possa cambiare a partire da "piccoli" gesti compiuti da "piccole" persone......e come diceva Gandhi, ogni cambiamento deve essere messo in atto prima di tutto da ogni singola persona ..... "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo"
      Ciao Dani, un caro saluto
      Serena

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  6. Egoismo, ma soprattutto paura, questi sono i motivi per cui esiste la minoranza di cui parli in questo articolo. Dietro a entrambi però c'è l'ignoranza, infatti credere che chiudendosi in una campana di vetro lasci fuori i pericoli è solo una pia illusione.

    www.wolfghost.com

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    1. Hai ragione, la paura è sempre la nostra più grande problematica, è quella che blocca la nostra evoluzione come esseri umani e la maggior parte di noi non ne è consapevole. Ci illudiamo di fare scelte libere e invece siamo schiavi della paura che, attraverso la nostra mente, ci convince che per non rischiare è meglio starcene rinchiusi nel nostro piccolo mondo personale. Invece andare con fiducia verso il mondo, accogliere il prossimo, accogliere il diverso ci arricchisce e ci fa evolvere, perchè è solo con le nuove esperienze, con l'incontro con chi è diverso e con la nostra ombra che cresciamo spiritualmente. Quello che l'umanità deve conquistare in questa epoca è proprio la fratellanza, la compassione, l'amore.....siamo tutti rinchiusi nel nostro individualismo.....

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